Scoppia un’altra bomba in Sri Lanka, dichiarato lo stato d’emergenza

L'intelligence sapeva dei preparativi degli attentati

APR 22, 2019 -

Roma, 22 apr. (askanews) – Un’altra esplosione è avvenuta oggi nei pressi della chiesa di Sant’Antonio, a Colombo, già colpita negli attentati di ieri, quando le forze di sicurezza dello Sri Lanka stavano cercando di disinnescare un ordigno esplosivo trovato in un veicolo. Nello scoppio è rimasto ferito, molto lievemente, anche il giornalista di Repubblica Raimondo Bultrini.

Sono 24 le persone arrestate nel corso delle indagini sugli attentati di ieri nello Sri Lanka, che hanno causato 290 morti e oltre 500 feriti. Le autorità dello Sri Lanka erano state avvertite del rischio attentati due settimane fa. Lo ha detto oggi in conferenza stampa il ministro della Salute e portavoce del governo, Rajitha Senaratne. “Il 4 aprile, 14 giorni prima dell’attacco, eravamo stati avvisati di questi attacchi. Il 9 aprile il capo dell’intelligence nazionale aveva scritto una lettera in cui faceva molti dei nomi dei membri dell’organizzazione terroristica”, ha aggiunto il ministro, precisando che il premier Ranil Wickremesinghe non era stato informato.

Il National Tawheed Jamath, indicato come responsabile degli attentati messi a segno ieri, è un gruppo islamista radicale di nuova formazione in Sri Lanka, ritenuto responsabile di diversi atti vandalici contro statue buddiste. Quattro dei suoi membri sono stati arrestati lo scorso gennaio. Il governo dello Sri Lanka dichiarerà lo stato di emergenza, a partire dalla mezzanotte di oggi. Lo ha reso noto l’ufficio del presidente Maithripala Sirisena, precisando che la misura è stata decisa per contrastare il “terrorismo” e non comporterà limitazioni alla libertà di espressione.

Int2