Roma, 8 nov. (askanews) – La “guerra al terrorismo” lanciata nel 2001, dopo gli attentati dell’11 settembre, da George W. Bush è costata qualcosa come mezzo milione di morti in Iraq, Afghanistan e Pakistan. Lo afferma uno studio dell’Istituto Watson per le relazioni internazionalidella Brown University di Rhode Island, Usa.
Il rapporto parla di un bilancio tra i 480mila e i 507mila morti, precisando che il numero reale delle vittime tuttavia rischia di essere più elevato. Rispetto a una precedente edizione dello stesso studio, resa pubblica ad agosto 2016, c’è stato un “aumento di 110mila” unità.
“Anche se la guerra contro il terrorismo è spesso ignorata dal pubblico, la stampa e dagli eletti americani, l’aumento del numero di morti mostra che, bel lungi dal diminuire, la guerra tresta intensa”, si legge in un comunicato.
Il bilancio include civili, insorti polizia e forze di sicurezza locali, ma anche soldati Usa e alleati. L’Iraq conta il numero maggiore di morti civili, tra 182.272 e 204.575. I soldati americani morti in Iraq e Afghanistan sono circa 7mila.
“Non potremo mai sapere precisamente il bilancio direttodi queste guerre”, afferma comunque Neta Crawford, autrice del rapporto, perché molte vittime registrate come combattenti potrebbero essere civili o perché le vittime civili possono non essere state contabilizzate.
(Fonte Afp)