Milano, 25 nov. (askanews) – Nel Mondiale di calcio in corso in Qatar, quelli delle polemiche e dei divieti, il vino rientra tra i prodotti il cui consumo è vietato per legge in luogo pubblico. Il consumo di bevande alcoliche è infatti permesso solo negli hotel che hanno ottenuto una speciale licenza per venderli sostanzialmente agli uomini d’affari internazionali e ai turisti che si recano per lavoro o vacanza nel Paese della Penisola araba. Secondo un’analisi di Nomisma Wine Monitor, nel 2021 sono arrivate in Qatar circa 1,6 milioni di bottiglie tra spumanti e vini fermi per un valore complessivo di circa 11 milioni di euro, con la parte del leone fatta (manco a dirlo) dalla Francia (73% di quota a valore). L’Italia, con poco meno di 180 mila bottiglie, seguiva a distanza posizionandosi comunque al secondo posto. Con l’avvio dei Mondiali di calcio e l’arrivo di tifosi da tutto il globo, però si è mosso qualcosa: nei primi 8 mesi di quest’anno, le esportazioni di vino in Qatar sono cresciute del 243% (a volume) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, arrivando già a fine agosto a superare i 25 milioni di euro di valore e i 3,4 milioni di bottiglie. Tra i principali fornitori che registrano gli aumenti più rilevanti figurano il Cile (+775%), seguito da Francia (+381%), Sudafrica (+380%) e, a distanza, l’Italia (+220%). “Se per la Francia sono Champagne e rossi di Bordeaux i principali vini esportati in Qatar – spiega il responsabile Agroalimentare e Wine Monitor di Nomisma, Denis Pantini – per l’Italia emerge il Prosecco (20% di tutte le bottiglie di vino italiano spedite nel paese dei Mondiali), i bianchi Dop del Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, nonché i rossi Dop della Sicilia” . Ma i mondiali di calcio hanno fatto da traino per l’export di vino anche nei Paesi vicini, per quanto analogamente soggetto alle medesime restrizioni in tema di consumo. E’ il caso degli Emirati Arabi Uniti, dove peraltro alloggiano molti tifosi che si spostano in Qatar solo per vedere le partite, che ha visto crescere le importazioni a valori di vino dai principali paesi produttori dell’87% (sempre nel periodo gennaio-agosto 2022 rispetto all’anno precedente). “Anche negli Emirati Arabi – conclude Pantini – il beneficio maggiore di questo traino legato ai Mondiali è andato alla Francia, che ha visto aumentare il proprio export del 136%, mentre l’Italia, che comunque rappresenta il secondo fornitore del mercato, si è dovuta accontentare di un +32%”.
Per Mondiali boom export vino in Qatar: prima Francia, seconda Italia
Nomisma Wine Monitor: nei primi 8 mesi del 2022 +243% a volume