Roma, 16 nov. (askanews) – La transizione verde non è per forza “una minaccia” e “non determinerà necessariamente un aumento dell’inflazione”. Lo ha sostenuto Fabio Panetta, componente del Comitato esecutivo della Bce intervendo all’Abi (Associazione bancaria italiana). “La transizione ecologica è spesso vista come una minaccia per aspetti essenziali della nostra vita quotidiana, quali il nostro potere d’acquisto e le opportunità di crescita della nostra economia”, ma “una visione così negativa è ingiustificata – ha detto -: la transizione verde può generare vantaggi economici significativi. Dipenderà dalle politiche che adotteremo”. Ma “se sarà gestita correttamente, la risposta globale alla crisi climatica potrà innalzare la produttività e la crescita attraverso molteplici canali: ottimizzando l’allocazione delle risorse, migliorando le condizioni sanitarie, stimolando il progresso tecnologico. Possiamo rendere, per questa via, l’azione per il clima un motore fondamentale di crescita alimentato da investimenti – ha spiegato Panetta – tecnologia, politiche energetiche e finanza”. “La transizione verde non determinerà necessariamente un aumento dell’inflazione. Politiche adeguate nel campo dell’energia possono comprimere la domanda di combustibili fossili. Stimolando la produzione di energie rinnovabili a basso costo, esse possono contenere le pressioni inflazionistiche – secondo Panetta – e persino ridurre l’inflazione rispetto a uno scenario controfattuale caratterizzato dall’assenza di interventi. Già oggi stiamo beneficiando del costo contenuto delle energie rinnovabili al fine di attenuare l’impatto del rincaro dei combustibili fossili sui prezzi dell’elettricità”. “La forte spinta fornita dall’energia all’attuale aumento dell’inflazione non è determinata dalla transizione ecologica. Essa riflette invece soprattutto la manipolazione dell’offerta di combustibili fossili da parte della Russia. Se avessimo avviato per tempo la transizione verde, avremmo potuto progredire più agevolmente verso gli obiettivi climatici, e avremmo potuto limitare la nostra vulnerabilità allo shock energetico e le sue ricadute sull’inflazione. L’economia europea avrebbe reagito con maggiore efficacia alla crisi. Per combattere il cambiamento climatico, le autorità devono attuare misure tempestive, decise, ambiziose – ha proseguito il banchiere centrale – con il necessario sostegno dei cittadini”. Ma questo “richiede una visione realistica e positiva della transizione ecologica. Dobbiamo rassicurare i cittadini sul fatto che, con politiche adeguate, la transizione verde consentirebbe di accrescere, non di diminuire, le loro opportunità di lavoro, la qualità della loro vita e il loro potere d’acquisto. In assenza di interventi – ha rilevato Panetta – le prospettive sarebbero peggiori, e implicherebbero il ripetersi di crisi come quella che stiamo attraversando”. “È nel nostro interesse collettivo dare concretezza a questa visione e realizzare i necessari interventi a livello europeo. Strategie comuni conferiranno efficacia alle misure volte a migliorare l’efficienza e la sicurezza in campo energetico e a garantire le risorse necessarie per finanziare la transizione climatica. L’unità – ha concluso Panetta – ci rende più forti nell’affrontare le difficoltà e ci dà più potere nel disegnare il nostro futuro. Anche sul fronte del clima e dell’energia”.
Bce, Panetta: transizione verde non crea per forza più inflazione
Se gestita correttamente può generare vantaggi economici