Milano, 10 nov. (askanews) – “Senza interventi, entro metà secolo il 90% dei suoli sarà danneggiato”, lo ha dichiarato Lucrezia Caon, responsabile FAO per Suolo e Acqua durante la prima edizione degli Stati generali per la salute del Suolo organizzato a Ecomondo da Re Soil Foundation e dal Gruppo di Coordinamento Nazionale per la Bioeconomia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con CREA e ISPRA. “La degradazione dei terreni mondiali danneggia il benessere di 3,2 miliardi di persone – ha detto Caon – Lo stato di salute dei suoli mondiali è allarmante. Il 33% già oggi presenta segni di degrado. E, se non si interverrà per tutelarli, intervenendo sulle attuali pratiche di gestione, quella percentuale raggiungerà il 90% entro il 2050”. Alla base del problema c’è una lunga sottovalutazione di quanto sia cruciale la salute del suolo per la biodiversità, la sicurezza alimentare mondiale e per la regolazione del clima. Ma, più in generale, dalla qualità dei terreni dipende la possibilità di centrare quasi tutti gli Obiettivi di Sviluppo sostenibile. “Dobbiamo ricordare che nel 2021 quasi 830 milioni di persone nel mondo hanno sofferto la fame e 2,3 miliardi sono in stato di insicurezza alimentare – ha aggiunto Caon – Le proiezioni del futuro ci dicono che l’8% della popolazione mondiale soffrirà la fame nel 2030”.
FAO: senza interventi, entro il 2050 danneggiato il 90% dei suoli
A Ecomondo gli "Stati generali per la salute del Suolo"