Alessandro Benetton: uscire da zona di comfort per avere successo

A Napoli presentazione del suo libro 'La traiettoria'

OTT 18, 2022 -

Napoli, 18 ott. (askanews) – Riportare l’uomo al centro, riscoprendo le tradizioni e i valori antichi e rivalutando sentimenti ed emozioni: dalla sensibilità, all’empatia dall’affettività al rispetto dell’altro avendo il coraggio di abbandonare la zona di comfort per scoprire i propri talenti e per non tradire se stessi puntando al cambiamento e ai benefici che questo può generare non solo in se stessi, ma anche nelle relazioni e nelle persone che ci sono vicine. Si può sintetizzare così la conversione che Alessandro Benetton, oggi presidente di Edizione, ha avuto con un gruppo di giovani imprenditori dell’Unione industriali di Napoli e di studenti dell’università Parthenope nell’ambito del Contamination Lab. Un lungo confronto nato dall’occasione della presentazione del libro di ‘La traiettoria’, che racconta l’esperienza personale e professionale dell’imprenditore veneto. Camicia e pantaloni di jeans, Alessandro Benetton non si sottrae alle domande, si diverte, si commuove, racconta e spiega: “Questo libro non doveva essere pubblicato. Quando ho compiuto 50 anni ho voluto, per la prima volta nella mia vita, guardare indietro: fare una sorta di bilancio. Mia madre aveva conservato tutti i miei temi, così ho ricordato che mi piaceva molto scrivere e ho iniziato a compilare una sorta di diario privato. Un giorno un mio collaboratore ha letto i miei appunti e, dopo molta insistenza, mi ha convinto a farne un libro motivazionale. Spesso i grandi, chi ha avuto successo, non sono generosi con i giovani, io invece ho voluto farlo”. ‘Vengo da una famiglia in cui seguire le regole è un imperativo. Per capire chi ero ho dovuto infrangerle. Mi sono guadagnato il mio spazio dissentendo’, si legge nella quarta di copertina del volume, e Benetton motiva e argomenta queste parole: “Ho avuto un padre grandissimo, un esempio di uomo con una grande visione e con un grande senso di responsabilità. Mia mamma, invece, è sempre stata una figura fin troppo avvolgente, che mi ha rimandato tante emozioni e dato troppo affetto che, a volte, può far male”. “La mia vita è partita dalle cose che non hanno funzionato e questo ha provocato dei cambiamenti – spiega – Ognuno di noi è quello che fa quando ci succede qualcosa, quando prende coscienza di qualcosa. Il vero progresso è uscire continuamente dalle zone di comfort. I migliori passaggi nella vita si hanno quando c’è stata discontinuità e bisogna cambiare mettendosi in gioco ogni giorno. L’area di confort è il vero nemico di un’impresa e del successo perché diventiamo autoreferenziali”.