Rifiuti Roma, 22 feb. (askanews) – ASSOFERMET, UNIRIMA e ASSORIMAP le associazioni che rappresentano le imprese del riciclo dei metalli ferrosi e non ferrosi, di carta e plastica “sostengono convintamente i principi del Green New Deal volti a perseguire un ambizioso sistema di mercato circolare ed autosufficiente, a tutela dell’ambiente e della salute umana, riducendo le emissioni con l’obiettivo di rendere l’Europa il primo continente a impatto climatico zero, entro il 2050”. Tuttavia, si legge in una nota, le stesse associazioni “esprimono preoccupazione per la proposta di revisione del regolamento sulle spedizioni transfrontaliere di rifiuti che, benché poggi le basi sul Green Deal e sui principi dell’economia circolare, incomprensibilmente, nei trasporti intra-UE, non contempla le disposizioni in materia di End of Waste (EOW) – elemento cardine e fondamentale per la catena circolare – e, in caso di disaccordo tra le autorità competenti dei paesi UE sulla qualifica di rifiuto o EoW, farebbe prevalere lo status di rifiuto”. “Ai fini della proposta di revisione, infatti – proseguono – tutte le materie prime provenienti da operazioni di recupero di rifiuti e classificate come EoW da decreti nazionali interni degli stati membri, rimarrebbero classificate come rifiuti, senza che vi sia un principio di riconoscimento di EoW da parte della legislazione comunitaria”. ASSOFERMET, UNIRIMA ed ASSORIMAP hanno preso posizione, “ribadendo con forza che disconoscere la validità dei criteri per l’ottenimento di materia prima da recupero (EoW), così come individuati all’interno di ciascun paese membro, rinnegherebbe il concetto di valorizzazione dei rifiuti, in aperta contraddizione con i principi della Circular Economy”. “Per realizzare compiutamente un’economia circolare sarà, pertanto, imprescindibile un riconoscimento reciproco dei criteri EoW nazionali in tutti gli altri stati membri. A tal fine le associazioni del riciclo si stanno adoperando, affinché ciò rappresenti un concreto passo nella direzione della circolarità economica tanto auspicata” conclude la nota. Fgl