Energia Milano, 13 gen. (askanews) – Con il nuovo dibattito sul nucleare in Italia si rafforza anche la paura per la Sicilia di vedere le aree interne destinata a sito privilegiato per i rifiuti radioattivi: per scongiurare questa ipotesi WWF Sicilia Centrale ha quindi rivolto un appello a tutti i parlamentari delle province di Caltanissetta ed Enna – eletti al Parlamento europeo, Senato della Repubblica, Camera dei Deputati ed Assemblea regionale Siciliana – affinché si attivino a respingere ogni ipotesi di ritorno al nucleare in Italia e ad opporsi all’inserimento del nucleare nella Tassonomia green UE proposta dalla Commissione europea. Nell’appello il WWF Sicilia Centrale “ricorda, anzitutto, che gli elettori italiani si sono ripetutamente ed inequivocabilmente dichiarati sempre contrari al nucleare nel secolo scorso, le cinque centrali nucleari italiane sono state chiuse a seguito dei referendum popolari del 1987; il successivo dibattito sulla reintroduzione dell’energia nucleare si e’ chiuso con il nuovo referendum del 2011”. Per il WWF, tornare a parlare di nucleare sarebbe un esercizio inutile: “E’ in corso un dibattito surreale sul cosiddetto nucleare di quarta generazione, favoleggiato da decenni senza nessuna reale novità tecnologica, sui piccoli reattori modulari, ancora in fase sperimentale, partito dalle dichiarazioni inopportune del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani – si legge nel documento del WWF – Invece di continuare ad alimentare un dibattito sterile sul nucleare, una tecnologia di produzione di energia superata dalla storia, surclassata da tecnologie più mature e competitive che usano fonti rinnovabili, sarebbe auspicabile che il ministro della Transizione Ecologica e tutto il governo italiano si facessero portavoce, nella discussione europea sulla nuova tassonomia verde, di una posizione chiara e avanzata che non ceda alle lobby del gas fossile e del nucleare”. In questo contesto, WWF Sicilia Centrale rileva come dal dibattito attuale “sembra totalmente sparita la grave e irrisolta problematica relativa all’individuazione del territorio della Sicilia centrale quale sito di deposito delle scorie radioattive. Nel dicembre 2020 la Sogin, la società pubblica di gestione del nucleare, ha pubblicato la ‘Carta nazionale delle aree più idonee’ selezionando 67 siti su tutto il territorio nazionale ove individuare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Tra questi siti ve ne figurano diversi individuati in Sicilia, valutata come territorio potenzialmente idoneo alla costruzione di un ‘cimitero nucleare’ in cui seppellire, in eterno, le scorie radioattive”. Ai parlamentari, quindi, il WWF fa notare che “nella malaugurata ipotesi di una riattivazione del settore energetico nucleare in Italia, è chiaro che il rischio che la nostra Isola – e le aree interne in particolare – divenga il sito privilegiato per accogliere tonnellate di materiali e rifiuti radioattivi diventerà sempre più alto e drammaticamente attuale”.
WWF Sicilia Centrale: no a nucleare e a deposito scorie nell’isola
Appello dell'organizzazione ambientalista a parlamentari siciliani