Ue Bruxelles, 13 lug. (askanews) – Il governo italiano continua a sostenere con forza la candidatura del commissario della Consob Carmine Di Noia come nuovo presidente dell’Esma, l’Authority indipendente europea dei mercati finanziari, “non per la sua nazionalità, ma per ragioni di competenza”, contro la candidata tedesca Verena Ross, che è stata negli ultimi 10 anni direttrice esecutiva e numero due della stessa Esma. La posizione italiana è stata confermata oggi a Bruxelles, dal ministro dell’Economia e delle finanze, Daniele Franco, durante un incontro con i giornalisti al termine del Consiglio Ecofin, mentre continua il pressing della Germania (e della stampa tedesca) a favore della Ross e contro il candidato italiano. Un pressing basato soprattutto sull’invocazione strumentale della parità di genere, non potendo i tedeschi e i loro alleati contestare il fatto che Di Noia si è piazzato primo (e la candidata tedesca seconda) nella shortlist decisa nel novembre 2020 dal Selection Board dell’Esma, sulla base di qualifiche professionali, competenze ed esperienza. Oggi all’Ecofin, ha detto Franco rispondendo ai giornalisti che chiedevano come stia andando per il candidato italiano, “non abbiamo parlato del presidente dell’Esma. Non è una questione di nazionalità, ovviamente: la questione – ha precisato – è di avere una persona molto competente. Il board dell’Esma quando ha fatto la sua selezione, sulla base di una valutazione del curriculum delle persone, ha individuato in un italiano la persona più competente, e credo che questa sia il punto. Poi adesso vedremo come si svilupperà questa questione”. Ma tedeschi e austriaci, ha ricordato un giornalista, insistono nel dire che deve essere nominata una donna alla presidenza dell’Esma. “Sì, vorrebbero una donna; e il fatto di avere un ruolo molto importante per le donne – ha replicato Franco – è una questione che condividiamo tutti. Però vi era un pacchetto di tre nomine”. Oltre alla presidenza dell’Esma, ha spiegato, c’erano da decidere anche “la presidenza dell’Eiopa (l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali, ndr) e il direttore o la direttrice generale dell’Esma”. Ora, ha ricordato il ministro, “le altre due nomine sono state effettuate, e sono andate a due donne, una olandese e una francese”. Si tratta rispettivamente di Petra Hielkema, che assumerà le sue funzioni alla guida dell’Eiopa dal primo settembre, e di Natasha Cazenave, che ha già sostituito a giugno Verena Ross come numero due all’Esma. “Quindi – ha rilevato Franco -, delle tre posizioni due sono state assegnate a donne. Perciò credo che la questione uomo-donna sia stata superata. Credo che adesso la questione sia quella di avere la persona più competente”. Un’altra questione rilevante, ha aggiunto il ministro italiano, “è di assicurare che in ogni istituzione europea vi sia un ricambio. La persona di cui si parla”, ovvero Verena Ross “è stata per 10 anni in una posizione di vertice dell’Esma; una nuova nomina che portasse a 15 anni la sua presenza potrebbe essere un po’… Insomma, normalmente nelle istituzioni internazionali il ricambio è una questione importante”, ha sottolineato Franco. La presidenza dell’Esma dura cinque anni, con la possibilità di un solo rinnovo. Se venisse nominata la Ross, dunque, potrebbe restare addirittura per venti anni al vertice dell’Authority, altri dieci anni come presidente dopo 10 anni come direttrice esecutiva. Il mandato del presidente uscente, l’olandese Steven Majoor, è scaduto il 31 marzo scorso, senza possibilità di un nuovo rinnovo perché si trattava di un secondo mandato di cinque anni. Il posto è dunque già vacante da più di tre mesi. In gioco c’è il ruolo futuro dell’Esma dopo la Brexit, con l’emancipazione del mercato continentale dall’influenza della City di Londra, e con l’eventuale rafforzamento “federale” dei poteri di vigilanza dell’Authority su tutti gli attori del mercato dei capitali dell’Ue. Una prospettiva che certamente non piace ai britannici, e a chi preferirebbe mantenere il più possibile lo status quo. Verena Ross ha svolto tutta la sua carriera precedente in Gran Bretagna, per 12 anni nell’agenzia Fsa (“Financial Services Authority”), e nella Bank of England nei quattro anni precedenti. A chi chiedeva se non vi sia anche un problema riguardante i forti legami con il Regno Unito della candidata tedesca, Franco ha risposto: “Credo sia entrata nel pacchetto britannico in passato. Credo abbia anche un passaporto britannico. Insomma, l’Esma si occupa di mercati finanziari e quindi può essere che questa sia una questione rilevante. Però continueremo a parlarne con i nostri colleghi, e vedremo. Insomma – ha concluso il ministro – quello che conta di più è la competenza della persona”.
Ue, Franco: Di Noia candidato più competente per presidenza Esma
Mentre Germania preme per candidata tedesca Ross, giunta seconda