Ocse Roma, 7 lug. (askanews) – In Italia l’occupazione ritornerà ai livelli antecedenti la crisi solo nel terzo quadrimestre del 2022, prima della media Ocse, più tardi che in Germania ma in linea con la Francia. A febbraio 2021 c’erano ancora 945 mila occupati in meno rispetto all’anno precedente. Intanto, secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il tasso di disoccupazione è aumentato al 10,5% a maggio di quest’anno, dal 9,5% cui si attestava prima della crisi Covid (quarto trimestre del 2019). E nella scheda sulla Penisola contenuta nel suo Employment Outlook, l’ente parigino avverte come il tasso di disoccupazione giovanile sia salito ulterioremente, da un livello già molto alto (28,7%) raggiungendo il 33,8% nel gennaio 2021. “L’Italia – avverte l’Ocse – è uno dei pochi paesi in cui il tasso di disoccupazione giovanile è rimasto vicino al suo livello massimo per tutta la primavera del 2021. A livello Ocse, invece, il tasso di disoccupazione giovanile è aumentato dall’11,4% fino ad un picco del 19%, raggiunto già nell’aprile 2020, per poi scendere al 15% ad aprile 2021”.
Ocse: occupati Italia a soglie precrisi a fine 2022, male giovani
"Tra i pochi Paesi in cui dispccupazione giovanile resta ai massimi"