##Recovery, l’Ue adotta definitivamente regolamento Fondo Rrf

Ratifiche nazionali a fine marzo, primi esborsi a inizio estate

FEB 12, 2021 -

Bruxelles, 12 feb. (askanews) – Il regolamento del Fondo europeo di recovery e resilienza (Rrf) da 672,5 miliardi di euro è stato adottato definitivamente, e firmato, stamattina a Bruxelles, dal presidente del Parlamento europeo David Sassoli e dal primo ministro portoghese Antonio Costa, a nome della presidenza semestrale di turno del Consiglio Ue, in presenza della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. L’entrata in vigore del regolamento, che era stato approvato dalla plenaria del Parlamento europeo mercoledì scorso e dal Consiglio Ue ieri, è prevista per la settimana prossima, dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, probabilmente il 18 febbraio.

A quel punto, e fino a fine aprile, gli Stati membri potranno cominciare a presentare formalmente e nella versione definitiva alla Commissione i loro Piani nazionali ripresa e resilienza (Pnrr), con i dettagli e i cronoprogrammi degli obiettivi, i progetti, gli investimenti e le riforme da realizzare utilizzando i finanziamenti europei (prestiti e sovvenzioni) assegnati a ciascuno di loro.

Il dispositivo Rrf è la componente principale del piano per la ripresa “Next Generation EU” da 750 miliardi di euro. I fondi Ue dovranno essere impiegati dagli Stati membri a sostegno della transizione verde, della trasformazione digitale, delle politiche a favore dei giovani, della preparazione alle crisi (resilienza) e delle riforme strutturali per rafforzare l’economia indicate dalla Commissione nelle “Raccomandazioni specifiche per paese” del 2019 e 2020.

Ma manca ancora un altro passaggio essenziale perché la Commissione possa emettere titoli di debito comune sui mercati con cui finanziare il Recovery plan europeo: la ratifica, da parte dei parlamenti nazionali in tutti gli Stati membri, della decisione sull’aumento del tetto delle “risorse proprie” del bilancio Ue. L’aumento, che crea un margine importante fra impegni finanziari e spesa nel bilancio, permette di fornire le garanzie collaterali necessarie per l’emissione delle obbligazioni comuni europee.

Durante una conferenza stampa dopo la firma del Regolamento, il presidente del Consiglio Ue Antonio Costa si è detto “fiducioso che tutti gli Stati membri ratificheranno la decisione sulle risorse proprie entro questo trimestre, per la fine di marzo inizio di aprile”.

Immediatamente dopo il completamento delle ratifiche nazionali, la Commissione potrà emettere le obbligazioni e dare il via all’esborso dei prefinanziamenti (il 13% del totale assegnato) per i piani nazionali già approvati; questo contando, a partire dalla presentazione dei piani, due mesi per la valutazione della Commissione e un mese per l’approvazione finale da parte del Consiglio Ue.

“I primi Stati membri che concluderanno i negoziati con la Commissione sui piani nazionali potranno avere i prefinanziamenti entro l’estate, credo anche prima dell’estate”, ha sottolineato Costa. “E’ nell’interesse degli Stati membri accelerare questo iter quanto più possibile”, ha aggiunto la presidente della Commissione von der Leyen.

“Abbiamo 19 Stati membri – ha riferito von der Leyen – con cui stiamo già scambiando informazioni sui dettagli dei loro Piani nazionali per la ripresa e la resilienza. C’è un lavoro enorme da fare; a volte si tratta di una parte del Pil nazionale enorme, a due cifre, che viene investita nel ‘Next Generation EU’. Per avere un’idea dei vari temi su cui trattiamo con gli Stati membri, si va dalle riforme sulla sostenibilità delle finanze pubbliche a quelle del mercato del lavoro, alle riforma fiscali e della sicurezza sociale, o delle regole sugli appalti pubblici”.

“Questa volta – ha rilevato la presidente della Commissione – quello che è diverso è che con le riforme vengono gli investimenti; di solito ci sono delle difficoltà economiche al momento di fare le riforme, ciò che rende difficile finanziarle. Invece qui le riforme necessarie possono essere fatte con gli investimenti che ci sono”, perché vengono finanziati dall’Ue.

“Possiamo dire con piacere – ha continuato von der Leyen – che abbiamo constatato come gli Stati membri stiano includendo tutti i temi principali per gli obiettivi chiave che abbiamo suggerito, con un’attenzione particolare alle transizioni verde e digitale, ma anche agli aspetti sociali, l’istruzione e le competenze digitali, che ovviamente dobbiamo migliorare nella forza lavoro. Questa – ha concluso – è una opportunità unica non solo per la ripresa ma per costruire un futuro migliore e per modernizzare le nostre economie le nostre società”.

“Questo piano – ha ricordato ancora Costa – è l’unico che abbiamo”. Oltre a quella sanitaria, “c’è un emergenza economica e sociale da considerare: dobbiamo nello stesso tempo accelerare le vaccinazioni anti Covid e rispondere alle preoccupazioni di coloro che stanno perdendo il lavoro o che sono a rischio di perderlo, o che vedono la propria impresa minacciata. Dobbiamo far fronte alla più grande crisi economica mai affrontata dall’Europa dalla seconda guerra mondiale: questo non è il momento per indugiare, questo è il momento dell’urgenza e dei risultati”, ha concluso il presidente di turno del Consiglio Ue.

Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, infine, ha sottolineato che è necessario fare presto: “I cittadini, le imprese, i nostri paesi e nostri modelli sociali non possono aspettare, perché la crisi è davvero profonda. Ecco perché – ha sottolineato – facciamo appello ai parlamenti nazionali, e con fiducia” affinché ratifichino rapidamente la decisione sulle risorse proprie. “Noi siamo convinti che si possa accelerare e dare subito e rapidamente il via a uno strumento che è indispensabile per la vita dei cittadini”, ha concluso Sassoli.