Milano, 23 lug. (askanews) – Rwm Italia “non vuole abbandonare Domusnovas e la Sardegna ma lo Stato non si deve girare dall’altra parte. Un intervento del Governo è ancora più urgente in una regione che sta scontando da anni una gravissima crisi occupazionale, acuita nel 2020 dal tracollo dell’industria turistica”. A dirlo è Fabio Sgarzi, amministratore delegato della società del gruppo tedesco Rheinmetall Defence, che si trova costretta a ridurre l’occupazione nello stabilimento nell’Iglesiente dopo che le commesse di sistemi d’arma per Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti sono bloccate ormai da un anno.
“E’ una constatazione molto amara quella di avere in portafoglio contratti importanti, che potrebbero dare lavoro a centinaia di persone, ed essere obbligati a rimediare agli effetti del loro blocco con i mezzi della riduzione dei contratti a termine e con la cassa integrazione”, ha sottolineato l’Ad di Rwm Italia. Il 29 luglio dello scorso anno RWM Italia fu oggetto del provvedimento di sospensione delle licenze di esportazione per bombe d’aereo verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. Il provvedimento fu preso in seguito a una mozione parlamentare del precedente esecutivo che vieta la vendita di bombe d’aereo e missili all’Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti fino a quando non ci sarà un progresso concreto nel processo di pace in Yemen. “Fu l’unica società italiana a vedere interrotta l’esecuzione di contratti in corso, operativi sulla base di regolari autorizzazioni del governo”, ha sottolineato Sgarzi.
“Da allora, l’azienda, con la collaborazione dei sindacati si è sempre adoperata per dare continuità occupazionale alla maggior parte dei lavoratori – ha spiegato – Con un grande sforzo organizzativo è stato rivisto il programma di produzione, anticipando tutte le lavorazioni possibili e una parte dei lavoratori è stata ricollocata in altri settori o nello stabilimento di Ghedi”. “Nell’ ultimo anno – ha proseguito – l’attività commerciale per l’acquisizione di nuove commesse si è fatta sempre più difficile, in particolare verso alcuni Paesi, per la crescente mancanza di fiducia nella possibilità da parte di RWM Italia di onorare i contratti già firmati, a causa della sospensione delle licenze di esportazione decisa dal Governo”. La situazione si è poi aggravata da marzo a causa della pandemia di Covid-19. “La riduzione della mobilità globale e l’attuale pesante crisi economica mondiale, stanno rallentando notevolmente le attività commerciali e la conclusione di nuovi contratti, soprattutto con l’estero – ha evidenziato l’Ad – Circa l’87 % dell’attuale portafoglio di ordini di RWM Italia che prevedono attività produttive da proseguirsi nell’insediamento di Domusnovas è non producibile poichè sono relativi ai contratti sospesi con Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti”.
“Alla fine di luglio avremo terminato tutte le produzioni inerenti ai contratti in essere e da quella data, non saremo per mesi impegnati a Domusnovas in regolari attività produttive, se non brevi e saltuarie – ha spiegato Sgarzi – Dal 1 agosto, di conseguenza, non saremo in grado di rinnovare il contratto a circa 80 lavoratori a tempo determinato, che si vanno a sommare agli altri 110 a cui non è stato possibile dare continuità lavorativa da ottobre 2019”. Sempre a partire dal 1 agosto inizierà la cassa integrazione per 90 lavoratori.
“Per assicurare futuro all’azienda proseguiranno gli investimenti per i nuovi impianti, con l’obiettivo di completarli prima possibile, in questo modo, RWM Italia sarà pronta ad affrontare il mercato al momento della ripresa – ha concluso l’Ad – Non ci arrendiamo. Non lasceremo nulla di intentato, per superare, al più presto e a testa alta, gli ostacoli che l’azienda con i suoi dipendenti e le loro famiglie, si trovano ad affrontare loro malgrado”.