New York, 2 apr. (askanews) – Wall Street ha chiuso in rialzo una seduta caratterizzata nuovamente da elevata volatilità. Dopo aver aperto in ribasso, in seguito a un balzo oltre le attese delle nuove richieste per i sussidi di disoccupazione (+3,3 milioni contro i 3,1 milioni attesi), gli indici hanno girato in positivo in scia al petrolio. Il Dow Jones ha aggiunto il 2,24%, l’S&P 500 è cresciuto del 2,28%, il Nasdaq ha guadagnato l’1,72%.
Il greggio è balzato fino a quasi il 35% dopo che il presidente Donald Trump ha annunciato che Arabia Saudita e Russia avevano trovato un’intesa per tagliare la produzione di greggio tra i 10 e 15 milioni di barili al giorno. L’oro nero è però indietreggiato dopo che il Cremlino ha smentito un eventuale colloquio tra il presidente russo Vladimir Putin e il principe ereditiero saudita Mohammed Bin Salman. E dopo che il Wall Street Journal ha scritto, citando funzionari sauditi, che il numero fornito da Trump è “un’esagerazione” e che Riyad vorrebbe che altri Paesi del G20 partecipassero ai tagli.
Ciononostante, il petrolio ha messo assieme la sua migliore performance giornaliera di sempre in termini percentuali. Il contratto Wti a maggio ha guadagnato 5,01 dollari, il 24,67%, a 25,32 dollari al barile.
Intanto continuano a salire i casi e le vittime di coronavirus nel mondo e negli Stati Uniti. Stando agli ultimi dati forniti dall’università Johns Hopkins, i casi confermati sono oltre un milione in 188 Paesi: le vittime almeno 51.718. Negli Usa si registrano 234.462 casi e almeno 5.607 vittime.
A guidare i rialzi sono stati i titoli del comparto energetico, con le major Exxon e Chevron che hanno guadagnato rispettivamente il 7,6% e l’11,1%. Meglio ha fatto ConocoPhillips con un +14,2%, mentre Occidental ha messo a segno un +18,7%, Apache un +16,4%, Devon un +14,7%, Marathon un +10,6% e Noble un +7,1%.