Roma, 29 gen. (askanews) – Illustrati oggi in un info-day presso la sala Conferenze del Ministero dell’Università e della Ricerca i bandi PRIMA 2020, che offrono nuove opportunità di finanziamento con circa 70 milioni destinati alla ricerca e all’innovazione nel Mediterraneo. Illustrate anche le tematiche oggetto di finanziamento nel 2020 e il Piano di Lavoro 2020 del programma PRIMA, insieme ad alcuni progetti vincitori dei bandi 2019. Presente all’info-day il ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, insieme al presidente della Fondazione Prima Angelo Riccaboni.
Il Segretariato Italiano di PRIMA (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area), programma che promuove attività congiunte di ricerca e innovazione nel settore agrifood tra 19 Paesi del Mediterraneo, e il Ministero dell’Università e della Ricerca hanno già annunciato i vincitori dei bandi 2019. I dati, resi noti dalla Fondazione PRIMA, mostrano anche per il 2019 la grande attenzione da parte della comunità scientifica verso le aree tematiche e le linee di finanziamento del Programma. Nel 2019, circa 56 milioni di euro hanno alimentato la ricerca e l’innovazione nel settore agrifood e gestione risorse idriche. In particolare, i bandi PRIMA (che nel 2018 hanno sostenuto progetti per 48,5 milioni di euro) hanno raddoppiato il finanziamento per progetti di innovazione e introdotto risorse economiche per le proposte capaci di collegare le tre aree di intervento di PRIMA: gestione efficiente delle risorse idriche, agricoltura sostenibile e filiera agro-alimentare.
I 48 progetti, selezionati secondo la rigorosa valutazione di Horizon 2020, si sommano ai 36 finanziati nel 2018, per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro. Ciascun progetto vede la partecipazione di almeno un ente di ricerca della costa Sud del Mediterraneo, a testimonianza del ruolo di tale Programma europeo anche in chiave di diplomazia scientifica. Nel 2019, per il secondo anno, l’Italia si è distinta per la qualità della ricerca e i risultati raggiunti: il 33% dei progetti sono coordinati da un ente del nostro Paese e 34 vedono la partecipazione italiana, con un totale di 70 unità di ricerca coinvolte. Di 56 milioni di euro complessivi finanziati da PRIMA nel 2019, 12 milioni andranno a beneficio di ricercatori e innovatori del nostro Paese.
“Il programma PRIMA – dichiara Gaetano Manfredi, Ministro dell’Università e Ricerca – rappresenta un’iniziativa strategica per l’Italia in termini di diplomazia scientifica e una grande opportunità per i nostri ricercatori. Il Ministero ha giocato, fin dall’inizio, un ruolo da protagonista sostenendo l’iniziativa che vede per la prima volta un programma di ricerca dedicato specificamente al Mediterraneo, con ricadute concrete su un settore essenziale come l’agroalimentare. La cooperazione scientifica, resa possibile attraverso questo tipo di programmi, va a sostegno della crescita inclusiva e del benessere della regione, realizzando quella diplomazia della ricerca preziosa per unire e creare ponti tra i Paesi”.
“Come rappresentante italiano in seno al Board of Trustee” sottolinea Angelo Riccaboni Presidente della Fondazione PRIMA “sono lieto del successo dei nostri ricercatori in bandi internazionali particolarmente competitivi. L’augurio è che le progettualità selezionate possano offrire delle soluzioni concrete alle sfide sociali, ambientali ed economiche che caratterizzano il Mediterraneo e il nostro tempo. L’innovazione sostenibile nel settore dell’agroalimentare può offrire un contributo distintivo in tale contesto. Solo attraverso una creativa e virtuosa armonia tra ricerca, sviluppo, benessere sociale e cura dell’ambiente, saremo in grado di promuovere impatti concreti e duraturi a beneficio degli operatori del settore, della società civile e dei consumatori finali”.
Il coordinamento dell’iniziativa in Italia vede la partecipazione, al fianco del Ministero dell’Università e della Ricerca, di altri importanti attori delle istituzioni, del sistema universitario, della ricerca e dell’innovazione. Uno strutturato dialogo che coinvolga i principali Ministeri di riferimento e i vari attori, pubblici e privati, si rivela cruciale per promuovere e valorizzare il sistema Paese, anche alla luce delle opportunità che si apriranno nel contesto del prossimo Programma Quadro europeo Horizon Europe. Il Segretariato Italiano di PRIMA, con sede al Santa Chiara Lab dell’Università degli Studi di Siena, è a servizio per supportare e rafforzare tale utile coordinamento.
L’iniziativa vede anche la partecipazione del Commissariato Italiano per Expo 2020 Dubai che la scorsa primavera ha siglato un protocollo di intesa con il Segretariato Italiano di PRIMA, una sinergia che ha lo scopo di portare a EXPO 2020 Dubai i casi di innovazione agrifood più significativi del sistema agroalimentare italiano.