Roma, 18 gen. (askanews) – Sono 342 mila le imprese italiane che negli ultimi cinque anni hanno investito sull’ambiente. Sono quelle che esportano di più, innovano di più e producono più posti di lavoro (3.100.000 green jobs). L’Italia è seconda dopo la Cina per quota di mercato nella moda e surplus commerciale nel legno-arredo. Non solo, è tra i primi cinque Paesi al mondo con un surplus manifatturiero oltre i 100 miliardi di dollari (109,5 miliardi di euro). Sono questi alcuni dati del rapporto annuale realizzato dalla Fondazione Symbola, “L’Italia in 10 selfie 2020”, il progetto di promozione delle eccellenze italiane nel mondo in collaborazione con Unioncamere e Assocamerestero. Venerdì 24 gennaio, inoltre, presso il Sacro Convento di San Francesco ad Assisi, si terrà la presentazione del Manifesto “Un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica”, promosso e condiviso dalla Fondazione Symbola.
Il dossier racconta ancora che l’Italia è il Paese europeo più sostenibile in agricoltura, infatti è ai vertici mondiali per aree agricole coltivate a biologico: il 15,5% della superficie agricola utilizzata nazionale. E, nonostante alcune gravi criticità, è leader nell’economia circolare con la più alta percentuale di riciclo (79%) sulla totalità dei rifiuti. Nella nautica da diporto, poi, l’Italia non ha rivali. E’ leader mondiale per saldo commerciale con poco meno di due miliardi di dollari (1,9). In tutti i settori le scelte per l’ambiente rafforzano l’economia e la società.
Per il Presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci: “L’Italia dà il meglio di sé quando incrocia i suoi cromosomi antichi, la sua identità, con le sfide che il futuro ci pone. Sfide che possono avere dal nostro Paese un contributo importante: fatto di un modo di produrre attento alla qualità, all’ambiente, alle relazioni umane. Un cammino verso la green economy e l’economia circolare che nel nostro Paese è già iniziato, e va a braccetto col modo tutto italiano di fare economia: che tiene insieme innovazione e tradizione, coesione sociale, nuove tecnologie e bellezza, mercati globali e legami coi territori e le comunità, flessibilità produttiva e competitività”.
“L’Italia – prosegue Realacci – può essere un avamposto di quell’economia più forte e insieme più sostenibile e a misura d’uomo. Un Paese che, come afferma il Manifesto che presentiamo il 24 gennaio ad Assisi, promosso e condiviso dalla Fondazione Symbola, dal Sacro Convento di Assisi e da tanti esponenti del mondo economico, sociale, culturale, scientifico, nella sfida climatica insieme all’Europa può dare un importante contributo per provare a costruire un mondo più sicuro, civile, gentile”.