Roma, 17 gen. (askanews) – Sarà uno dei punti qualificanti del programma di Forza Italia come lo è stato per le politiche del 2001: aumentare l’assegno delle pensioni basse. Silvio Berlusconi ha indicato una cifra a mille euro, mentre nel 2001 annunciò la volontà di portare gli assegni minimi a un milione di lire.
L’ex premier non ha ancora precisato i criteri per l’aumento delle pensioni indicando che la copertura si aggira intorno ai sette miliardi di euro. Nel 2001 l’innalzamento delle minime a un milione di lire comportò una spesa aggiuntiva di circa 2 miliardi di euro. I beneficiari dell’assegno più ricco furono 1,8 milioni di pensionati rispetto a una platea potenziale di quasi 6 milioni tra pensionati e invalidi. L’innalzamento della pensione era subordinato a una serie di criteri. Intanto il beneficiario doveva avere più di 70 anni e con un reddito personale (escluso quello eventuale derivante dall’abitazione principale) non superiore a 6.714 euro l’anno. Nel caso di coniugi il reddito complessivo non doveva superare i 6.714 euro incrementati dell’assegno sociale (circa 11mila euro totali).
Lo stesso aumento è andato agli invalidi civili totali, sordomuti e ciechi civili assoluti. Restava fermo il limite di reddito mentre il limite di età scendeva a 60 anni. Erano invece esclusi gli invalidi civili parziali che riscuotevano l’assegno mensile di assistenza e tantomeno gli under 60 anche se con gravissima disabilità e senza reddito.
Se venissero adottati gli stessi criteri l’onere complessivo sarebbe intorno ai 10 miliardi di euro. Ma Berlusconi ha indicato 7 miliardi di euro. Le pensioni fino a 500 euro oggi ammontano a quasi 1,7 milioni mentre sono oltre 4,1 milioni quelle di importo tra 500 e mille euro.
Si può stimare che l’innalzamento degli assegni sotto i 500 euro comporti un onere di quasi 10,8 miliardi. Ma occorre considerare quelli che ricevono più trattamenti e i coniugi. E’ ipotizzabile la necessità di una copertura intorno ai 7 miliardi di euro. Se si limita il campo ai soli assegni sociali l’onere è intorno ai 6 miliardi (quasi 900mila le pensioni sociali).
Poi c’è la platea degli assegni tra 500 e mille euro al mese, oltre 4,1 milioni. Si può stimare un onere di circa 7 miliardi per l’innalzamento a mille euro.
Infine gli assegni di invalidità che ammontano a oltre 3 milioni. Quelli con invalidità totale oltre i 60 anni circa circa mezzo milione con un assegno medio di 420 euro. L’innalzamento a mille euro comporta un costo di 3,4 miliardi. In totale, quindi, si sfiorano i 18 miliardi di euro per la manovra di innalzare le pensioni a mille euro.
Se invece l’assegno minimo si fermasse a 800 euro, l’onere complessivo sarebbe intorno ai 10 miliardi di euro.