Roma, 20 gen. (askanews) – “Il tema della Direttiva Bolkestein continua a far discutere a livello nazionale ed europeo e soprattutto a far trepidare tantissime imprese che, a causa di un Governo poco chiaro e poco incisivo, non hanno certezza del proprio futuro e sicuramente non sono aiutate a uscire dalla crisi pandemica”. Ritorna sull’annoso problema delle concessioni demaniali messe in discussione dalla direttiva 2006/123/CE, nota come Direttiva Bolkestein, (che ha come obiettivo il raggiungimento della totale concorrenza in nome di un mercato interno europeo unico) l’eurodeputato Salvatore De Meo, che già nei giorni scorsi nel dibattito a Bruxelles aveva espresso le sue perplessità e la necessità di un chiarimento sull’effettiva applicazione della direttiva.
“Purtroppo – continua De Meo eurodeputato di Forza Italia e PPE – alcuni aspetti della direttiva Bolkestein stanno creando criticità ed incertezze per il settore del demanio marittimo che, invece, risulta strategico per tutto il comparto turistico. Il Parlamento Italiano – dichiara ancora De Meo – con la legge 145 del 2018 ha stabilito la proroga delle concessioni demaniali marittime al 31/12/2033, nelle more di un complessivo riordino della materia, ma la dubbia interpretazione dell’applicazione della Direttiva Bolkestein sta continuando a generare contenziosi tra imprese e Comuni i quali si stanno muovendo in modo non coordinato, con evidenti disparità di trattamento verso gli operatori con attività sul demanio marittimo. Nel frattempo, visto l’immobilismo del nostro Governo, l’Unione Europea ha avviato una nuova procedura di infrazione nei confronti dell’Italia. In questo scenario complesso, la recente sentenza del Tar della Puglia, richiamando legislazione e giurisprudenza italiana ed europea, ha evidenziato come la Direttiva Bolkestein per caratteristiche oggettive non ha i requisiti di una direttiva auto – esecutiva e quindi non è applicabile automaticamente negli stati membri, anche in caso di contrasto con la norma nazionale che, pertanto, prevale e va osservata. «Il Governo italiano – afferma Salvatore De Meo – deve dare vita ad un generale riordino della materia, restituendo certezze alle tante imprese che operano sul demanio marittimo, ma soprattutto deve intervenire per interrompere la procedura di infrazione e per chiarire che la Direttiva non può essere applicata alle concessioni demaniali perché riferite alla sola e semplice occupazione di una porzione del demanio, quindi avente ad oggetto un bene e non l’attività o il servizio che su di esso si svolge. Noi di Forza Italia – conclude l’eurodeputato – continueremo ad essere vicini a tutte le imprese che stanno vivendo questo dramma; imprese che rappresentano economia reale nonostante le difficoltà di una burocrazia e una tassazione eccessiva; imprese che rischiano inoltre di non esistere più se non si interviene tempestivamente per contenere il preoccupante fenomeno dell’erosione che pure sta sgretolando le coste italiane per le quali chiediamo a Governo e Regioni di utilizzare le risorse europee per la tutela e valorizzazione delle stesse che sono elemento di identificazione e qualità dell’offerta turistica italiana”.