Milano, 21 dic. (askanews) – Una generazione di architetti italiani che sta iniziando ad affermarsi sia nel nostro Paese sia all’estero e che crede nella relazione forte tra il progetto e la sua effettiva realizzazione. In Triennale a Milano sono esposte dieci opere di altrettanti studi, raccolte nella mostra “10 architetture italiane”. “Con questa mostra – ha detto ad askanews uno dei curatori dell’esposizione, Vittorio Pizzigoni – abbiamo voluto indagare la giovane architettura italiana, le ricerche più recenti, ma senza volerla definire giovane a tutti i costi. Sono semplicemente dieci architetture, dieci opere realizzate o in corso di realizzazione, scelte da noi curatori, come forma per capire dove stiamo andando”. E questo tipo di atteggiamento si rispecchia anche, più in generale, nell’attitudine di Triennale di rappresentare uno spazio di confronto e di ricerca. “Questa mostra – ha aggiunto Nina Bassoli, del comitato scientifico dell’istituzione milanese – già racconta quello che l’istituzione vuole fare: in parte comunicare il lavoro fatto da una serie di architetti molto in gamba, molto interessanti. E dall’altro vuole dialogare con queste professionalità, quindi con commissioni site specific, che sono dei modelli e quindi delle altre piccole architetture, a me piace pensare che in mostra ci sono non dieci, ma venti architetture”. Una pluralità che riguarda anche le fonti di ispirazione e i riferimenti culturali che i progetti mettono in evidenza. Unitamente a un atteggiamento di fondo che i curatori hanno individuato in ogni architettura. “Un certo ottimismo verso il presente – ha concluso Pizzigoni – così come una vicinanza e disponibilità a guardare anche altre esperienze artistiche, dalla performance all’installazione”. Nello spirito multidisciplinare della Triennale Milano.
Ottimismo e multidisciplinarietà: dieci architetture in Triennale
Una piccola mostra italiana, con molte suggestioni