Ca’ di Dio, 750 anni di ospitalità come una casa veneziana

L'albergo del Gruppo Alpitour nell'edificio fondato nel 1272

NOV 21, 2022 -

Venezia, 21 nov. (askanews) – Nel 1272 sulla Riva degli Schiavoni a Venezia è stato fondato l’Ospizio della Ca’ di Dio, luogo di accoglienza per i pellegrini in viaggio verso la Terra Santa. Oggi, 750 anni dopo, lo stesso storico edificio, che nel 1544 è stato ristrutturato da Jacopo Sansovino, è diventato un albergo parte della collezione VRetreats della catena VOIhotels del Gruppo Alpitour. Ed è stato concepito, fin dall’inizio del progetto, con l’intento di restare luogo profondamente legato a Venezia e alla sua ospitalità. “Come dico sempre – ha detto ad askanews General Manager del Ca’ di Dio, Christophe Mercier – noi non siamo un albergo, siamo una casa veneziana e ovviamente su una casa veneziana, insieme a Patricia Urquiola con tutto il lavoro che abbiamo fatto durante la fase di lavori che sono andati in profondità, abbiamo mantenuto lo spirito e l’anima di una casa veneziana che è il Ca’ di Dio con la sua storia di 750 anni e lo abbiamo riportato nell’oggi e nel domani”. Nel corso dei secoli il Ca’ di Dio è stato anche un ricovero per donne sole e in qualche modo nei suoi spazi si ritrova ancora oggi il senso del tempo trascorso e della vocazione all’ospitalità, che cambia, ma per restare sempre fedele a se stessa. Così come qui si vuole restare fedeli a una visione di Venezia lontana dagli stereotipi del turismo globale, che parte da un’idea molto chiara: “Insegnare ai nostri ospiti – ci ha spiegato Mercier – che possono scoprire Venezia in maniera diversa e penso che questo sia davvero un messaggio importantissimo per noi, perché come il lavoro importante che abbiamo fatto per l’apertura dell’albergo con i nostri artigiani e con tutto il savoir-faire dell’eccellenza italiana ci ha permesso davvero di creare un prodotto particolare. E vogliamo che i nostri clienti lo possano scoprire in una maniera reale”. Nei tre cortili del Ca’ di Dio, nell’orto e anche sulla Riva su cui si affaccia l’albergo si coglie una dimensione più tranquilla dello stare a Venezia, una dimensione che non dimentica la prospettiva rappresentata da quei 750 anni che ora si festeggiano.