Architettura Roma, 13 giu. (askanews) – “Per progettare una Roma che sia davvero uno spazio da abitare per tutti, bisogna partire dai bisogni delle donne”: Maura Cossutta, presidente della Casa Internazionale delle Donne, oggi al FAR, Festival dell’Architettura di Roma alla tavola rotonda sui temi dell’inclusione e dell’abitare fragile, rilancia l’appello già raccolto dal sindaco della Capitale Roberto Gualtieri in ottobre e lo allarga all’assessore Tobia Zevi e all’Ordine degli Architetti di Roma. “In città mancava da tempo un vero dibattito pubblico sulla progettazione urbanistica, come visione politica”, spiega Cossutta intervenuta insieme a diversi rappresentanti della scena sociale romana. “Quando si parla di costruire una città femminista, significa includere e progettare un luogo intersezionale che sia aperto a tutta la comunità, partendo dai più fragili, e non avere un approccio settoriale”. Perché dove passa “un passeggino, passa una carrozzella; dove ci si sente al sicuro, c’è libertà”. Un’idea di comunità cui aspira anche Tobia Zevi, assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative del Comune di Roma: “La pandemia ci ha insegnato che l’inclusione passa per la condivisione: vorrei consegnare agli architetti la progettazione di un abitare condiviso e condivisibile per una Roma del futuro”. Zevi non dimentica il problema delle case popolari: “A Roma mancano quasi 50mila abitazioni, manca una visione. Esiste la volontà da parte dei privati a contribuire al co-housing e all’edilizia agevolata, ma oggi è necessario anche un recupero virtuoso senza dimenticare l’idea di futuro”. Anche l’architetto Mario Botta sul palco dell’Acquario Romano per la sua lecture sul tema sacro e profano, ribadisce che “non c’è architettura senza comunità e non c’è comunità senza architettura”. Infatti: “L’architetto lavora durante la pandemia e dopo una guerra noi cerchiamo le origini del nostro mestiere e come architetti dobbiamo dare il significato su cosa è l’abitare oggi”. Intanto, domani, martedì 14 giugno, il Festival è incentrato sul tema del lavoro, presente e futuro. Oggi pomeriggio alla Casa dell’Architettura un dibattito sull’esperimento di un Urban Center come laboratorio di futuri spazi urbani. Si parte alle 10 con un incontro che vede confrontarsi i presidenti di diversi Ordini, architetti e avvocati, e sindacati, giornalisti, per discutere di partite iva, equo compenso e lavoro sostenibile. Successivamente spazio all’occupazione del suolo pubblico. Sulle prospettive dopo il riordino post pandemia in tema dehors e tavolini all’aperto, intervengono, tra gli altri: Fabio Pacciani, direttore della Sovrintendenza capitolina, Monica Lucarelli, assessore alle Attività produttive del Comune di Roma, Lorenza Bonaccorsi, presidente del I Municipio di Roma, Ugo Angeloni, comandante dei Vigili urbani Roma Capitale, Claudio Pica, Presidente FIEPET esercizi pubblici di Roma e Daniele Brocchi, direttore Assoturismo Roma. Alle 12 la lecture dell’architetto Cino Zucchi e, nel pomeriggio fino a sera a Ostiense: Cutwork, “Lucciole per lanterne”, la festa per i 50 anni dello Studio Transit e “Città e Notte” con la vicesindaca di Bologna Emily Marion Clancy.
Festival Architettura di Roma, Zevi e Cossutta: ripensare la città
Per un abitare condiviso, partendo dalle donne