"Francesco e il Sultano" Roma, 18 mag. (askanews) – Si intitola “Francesco e il Sultano”, l’opera-dramma per musica in quattro quadri che sarà in tournée in Italia per la prima volta dal 20 al 25 maggio. Mercoledì 25 maggio, ore 20.00, l’opera sarà eseguita nella basilica di Santa Maria in Aracoeli a Roma. L’appuntamento chiude una tournée che vede in programma cinque esecuzioni in Italia: Monopoli, Bari, Brindisi, Assisi e, infine, la capitale. Tutti i concerti saranno gratuiti. Eseguita per la prima volta lo scorso 6 novembre nella chiesa di Sant’Elia a Beirut, davanti a un pubblico di cristiani e musulmani, l’opera è nata da una idea dei francescani in Libano e promossa dalla Custodia di Terra Santa. Articolata in quattro quadri, Francesco e il Sultano è uno dei frutti di un lungo e laborioso lavoro iniziato prima delle celebrazioni per l’ottavo centenario (1219-2019) dell’incontro tra san Francesco d’Assisi e il sultano al-Malik al-Kamil a Damietta, in Egitto. “Per l’occasione – spiega fra Quirico Calella, frate minore a Tripoli (Libano) – la Custodia di Terra Santa ha organizzato diversi eventi e dato vita progetti, come quest’opera lirica, destinati a rimanere nel tempo. A causa delle difficoltà legate alla pandemia di Covid-19, solo alla fine del 2021 l’opera musicale ha avuto la possibilità di essere eseguita in presenza”. Replicata il 25 marzo 2022 davanti a 1.500 spettatori nel palazzo dell’Unesco a Beirut, con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia in Libano e l’Istituto italiano di cultura, l’opera giunge in maggio per la prima volta nel nostro Paese. L’esecuzione ha visto coinvolte sul palco la Filarmonica libanese, la corale della Notre Dame University, l’organista italiano maestro Cosimo Prontera sotto la direzione del maestro Khalil Rahme, che è anche il compositore. Il libretto è del professor Bartolomeo Pirone, noto arabista, docente di Storiografia islamica presso il Pisai (Roma) e già ordinario di Lingua e Letteratura araba all’Università di Napoli “L’Orientale”. La revisione drammaturgica e trama sono di fra Riccardo Ceriani e la traduzione in arabo del libretto di Therese Francis, dell’Università libanese. Interpreti solisti nei concerti in Italia sono: Bechara Moufarrej (san Francesco, tenore), Grace Medawar (santa Chiara, contralto), Giuseppe Naviglio (il Sultano, baritono), Lara Jokhadar (Fatimah figlia del Sultano, mezzosoprano), Tony Sfeir (frate Elia, basso). L’orchestra Magna Grecia di Taranto eseguirà le musiche con 23 suoi musicisti e completerà l’organico del coro con dodici elementi. La tournée italiana nasce grazie all’impegno di padre Quirico Calella, con l’aiuto di amici e collaboratori, tra cui lo stesso maestro Prontera, i frati minori di Roma Aracoeli e di Assisi. Un importante contributo viene dalla compagnia aerea libanese Mea, che offre il trasporto aereo di 35 elementi (26 cantori, cinque solisti, un violinista, nonché il direttore Khalil Rahme), e dalla raccolta di fondi promossa dall’associazione Pro Terra Sancta. I francescani della Terra Santa auspicano che attraverso quest’opera il messaggio di pace e fraternità, lanciato a Damietta 800 anni fa da Francesco d’Assisi e dal sultano al-Malik al-Kamil, arrivi agli estremi confini della terra. La via del dialogo, della fratellanza e della coesistenza pacifica è e rimane l’unica via percorribile e la carta vincente per il Libano, per il Medio Oriente e per il mondo intero. Lo ha detto tante volte papa Francesco nei suoi interventi e durante i suoi viaggi in Palestina, Israele, Giordania, Egitto, Marocco, Iraq ed Abu Dhabi, dove ha firmato il Documento sulla Fratellanza umana assieme al Grande Imam del Cairo, Ahmad al-Tayyib, il 3-5 febbraio 2019.
“Francesco e il Sultano”, opera musicale a Roma il 25 maggio
Appuntamento chiude una tournée di 5 appuntamenti in tutta Italia