Libri Torino, 14 ott. (askanews) – Un Salone del Libro all’insegna della ripartenza; uno spazio espositivo, il Lingotto, che torna a ospitare la manifestazione che più lo ha caratterizzato negli anni. Torino ha compattato tutte le sue anime – culturali, economiche, politiche – per festeggiare l’inaugurazione della 33esima edizione del Salone diretto da Nicola Lagioia, quest’anno significativamente intitolato “Vita Supernova”. Una stella, come si vede nel manifesto dell’evento, che torna a splendere e ad attraversare il cielo delle nostre vite. Per questo sia la sindaca Chiara Appendino, all’ultimo appuntamento ufficiale del suo mandato, sia il presidente regionale Alberto Cirio, hanno sottolineato sia l’importanza di avere difeso il Salone qui a Torino (“da chi ce lo voleva rubare”) sia di essere tornati alla piena accoglienza del pubblico, con i ragazzi in prima linea, già numerosissimi fin dai momenti di apertura della manifestazione. E tra gli ospiti dell’inaugurazione ufficiale c’era anche il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che ha voluto dire subito dal palco che, ancora una volta “ce l’abbiamo fatta”, come è successo per la scuola. “Dicevano che era impossibile e lo abbiamo fatto”, ha ribadito il ministro, prima di sottolineare che “i libri fanno la nostra storia, dobbiamo convincere i nostri ragazzi a leggere, non messaggi di 15 parole. E’ bene che i nostri ragazzi vengano al salone, ma è bene anche che insieme facciamo una cosa in più: ricostruire le biblioteche scolastiche, quel luogo importante dove è bene sapere che tutti possiamo andare a ritrovarci”. “Abbiamo riaperto le nostre scuole – ha proseguito Patrizio Bianchi – e ora dobbiamo ritrovare la bellezza dello stare insieme, ma anche la bellezza di leggere insieme e poi di scrivere. Andando anche a scoprire la bellezza della parola degli altri, perché questo è il dialogo. Io credo che il segnale che viene da questo Salone del Libro è la riconquista della parola che unisce, non della parola che divide”. Al Lingotto era presente anche il ministro della Cultura, Dario Franceschini che ha esordito ricordando che “Non è il Salone di Torino, è il Salone del Paese, di tutto il Paese”. “Il settore della Cultura ha aiutato il Paese a superare la pandemia – ha aggiunto Franceschini – anche grazie alle misure che abbiamo messo in campo. La misura economica aha finanziato 30 milioni di euro, più altri trenta, per le biblioteche, purché acquistassero i libri nelle piccole librerie del territorio. Io sto lavorando perché diventi permanente e non solo legata all’emergenza. La seconda cosa è più psicologica, e deriva dal fatto che anche nelle zone rosse abbiamo voluto che restassero aperte le librerie. Anche questa misura è stata indicata da più parti come un punto di riferimento dall’estero. Nel post pandemia dobbiamo conti fare con il sostegno. Io vorrei che la nuova legge per il Libro venga approvata entro la fine della legislatura, io vorrei una legge analoga a quella che già abbiamo per il cinema e che sostiene tutta la filiera. Stiamo lavorando su un progetto e su un modello analogo”. Prima dell’intervento del direttore Nicola Lagioia, anche il premio Nobel della Fisica Giorgio Parisi ha mandato un video messaggio al Salone, ricordando l’importanza di investire nella cultura. “Ai ministri – ha detto Parisi – chiedo di dare una speranza alla cultura, anche con i finanziamenti necessari”. E poi Lagioia ha potuto finalmente manifestare tutto l’entusiasmo per la ripartenza. “Siamo il primo evento internazionale di questa portata dedicato al libro – ha detto lo scrittore – Torino e l’Italia fanno da apripista. C’è voluto coraggio, c’è voluto il sostegno degli editori e degli autori, italiani ma anche internazionali. Per cinque giorni e cinque notti Torino diventa la capitale mondiale della cultura, questo è”. (Leonardo Merlini)
Torna il Salone del Libro di Torino: siamo capitale della cultura
Inaugurazione con Franceschini e Bianchi, messaggio di Parisi