Roma, 18 dic. (askanews) – Nella quarta domenica d’Avvento, il Vangelo presenta la figura di San Giuseppe, che “dovrà rinunciare alle sue certezze rassicuranti, ai suoi piani perfetti, alle sue legittime aspettative e aprirsi a un futuro tutto da scoprire. E di fronte a Dio, che scombina i piani e chiede di fidarsi, Giuseppe risponde sì. Il suo coraggio è eroico e si realizza nel silenzio: si fida, accoglie, è disponibile, non domanda ulteriori garanzie”. Ha detto il Santo Padre Francesco dallo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano durante l’Angelus con i fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro. “Giuseppe ci indica la via: non bisogna cedere a sentimenti negativi, come la rabbia e la chiusura, questa è la via sbagliata! Occorre invece accogliere le sorprese della vita, anche le crisi, con un’attenzione: quando si è in crisi non bisogna scegliere di fretta secondo l’istinto, ma, lasciarsi passare al setaccio, come Giuseppe, “considerare tutte le cose” (cfr v. 20) e fondarsi sul criterio di fondo: la misericordia di Dio. Quando si abita la crisi senza cedere alla chiusura, alla rabbia e alla paura, ma tenendo aperta la porta a Dio, Lui può intervenire. Lui è esperto nel trasformare le crisi in sogni: sì, Dio apre le crisi a prospettive nuove, magari non come noi ci aspettiamo, ma come Lui sa. Sono gli orizzonti di Dio: sorprendenti, ma infinitamente più ampi e belli dei nostri!”
Papa: Dio trasforma le crisi in sogni, Giuseppe ci indica la via
"Non cede a sentimenti negativi, accoglie le sorprese della vita"