Roma, 15 dic. (askanews) – di Davide Banzato Già la prima notizia per quella che è dovrebbe fare capire dinnanzi a cosa ci troviamo: il Cardinale Ouellet, in un ruolo importantissimo, viene accusato in forma anonima di presunta molestia sessuale in un contesto pubblico dinnanzi a centinaia di persone presenti, per averle “accarezzato la schiena” e per altri incontri in cui avrebbe – sempre pubblicamente provato ad approcciarla. Senza nessun testimone stranamente. Notizia uscita in modalità e tempi davvero strani che vorrei ripercorrere e analizzare. Ne parliamo perché il Cardinale non è rimasto fermo già appena accusato e ora si è esposto e tutti possono leggere il documento di ieri: “DICHIARAZIONE DEL CARDINALE OUELLET – RICORSO IN GIUDIZIO PER DIFFAMAZIONE”. Il Cardinale Ouellet da subito aveva preso netta distanza dalla presunta accusa affermando: “Avendo preso conoscenza delle false accuse mosse contro di me dalla denunciante, nego con fermezza di avere compiuto gesti inappropriati sulla sua persona e considero diffamatorie l’interpretazione e la diffusione di queste accuse in quanto aggressioni sessuali. Se una inchiesta civile dovesse essere aperta, intendo parteciparvi attivamente affinché la verità sia stabilita e la mia innocenza sia riconosciuta”. Non possono non venirmi in mente le parole di Papa Francesco nell’Enciclica Fratelli Tutti: “Occorre esercitarsi a smascherare le varie modalità di manipolazione, deformazione e occultamento della verità negli ambiti pubblici e privati. Ciò che chiamiamo “verità” non è solo la comunicazione di fatti operata dal giornalismo. È anzitutto la ricerca dei fondamenti più solidi che stanno alla base delle nostre scelte e delle nostre leggi”. Fratelli tutti spende numerosi punti dedicati all’importanza dell’uso della parola, della definizione delle parole, dell’importanza del linguaggio, dell’etica nell’informazione, della coscienza personale e collettiva, e soprattutto del favorire una formazione per una “coscienza critica”, capace di leggere almeno un articolo distinguendo un titolo “ad effetto” dal contenuto stesso, andando a fondo dello scritto. Già la notizia della presunta molestia ha chiari segnali per “un bersaglio strumentale”. Analizziamone alcune. (Si possono approfondire in una ottima sintesi che rinvia ai documenti ufficiali a questo link https://silerenonpossum.it/cardinalemarcouellet-accuse-quebec/). Il Papa deve andare in Canada in un Viaggio Apostolico dal 23-30 luglio 2022. Un viaggio “penitenziale” per chiedere perdono alle popolazioni native. Le presunte accuse a danno del Cardinale fatalità tra i più importanti vicini al Papa e proprio Canadese, escono il 16 agosto 2022 e si trovano nel quadro di un’Azione legale collettiva da analizzare bene. Quel Cardinale è accusato di presunto abuso sessuale ai danni di una donna adulta e quel Cardinale non è niente di meno che il Prefetto del Dicastero per i Vescovi. La stampa canadese aveva riportato la notizia di un comunicato stampa messo in rete da uno studio legale, che aveva avviato una azione collettiva contro alcuni membri dell’Arcidiocesi di Quebec (Canada). La CBC aveva riferito che questa class action era stata scoperta da un gruppo investigativo di Radio Canada, che sono gli stessi legali che hanno diramato questo comunicato. La stampa si concentra sull’autore (presunto) della violenza piuttosto che sulla vittima (presunta) e non si sottolinea che era datato il 16 agosto 2022 e che la notizia era trapelata molto prima grazie ad un comunicato dei legali. Dal documento si nota in modo evidente che su un centinaio di accusati con ben altri capi d’accusa l’unico nome che è in grassetto è proprio quello del Cardinale Marc Ouellet (presunto abuso sessuale ai danni di una donna adulta). Un dettaglio fondamentale sull’accusa mossa al Cardinale: la presunta violenza sessuale ad una donna anonima sarebbe avvenuta 20 anni prima (mai denunciata prima, ma solo ora una class action, prima di una visita del Papa in Canada!) sarebbe avvenuto in un contesto pubblico dinnanzi a centinaia di persone presenti. E nessun testimone esiste. Alla notizia c’è subito la netta presa di posizione del Cardinale Ouellet: “false accuse contro di me, nego fermamente gesti inappropriati” (https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2022-08/cardinale-ouellet-false-accuse-nego-aggressione-sessuale.html) Le delle sue affermazioni e quelle del Papa stranamente non trovano spazio nei giornali con uguale proporzione rispetto alla macchina del fango ormai dilagata ovunque, soprattutto all’estero. Stiamo parlando di Papa Francesco che ha affermato più volte che “per la Chiesa la lotta contro ogni genere di abusi è una scelta irreversibile” e ha fatto concrete azioni che sono cronaca sotto gli occhi di tutti, insieme a “norme”, “procedimenti” e agendo senza indugio per il proprio ambito canonico e senza alcun tipo di ingerenze a livello di giustizia civile e penale. Lo stesso Papa Francesco – che non prende a cuore leggere questi temi – dice che “non ci sono elementi sufficienti ad aprire un’indagine canonica” sul presunto caso del Cardinale Ouellet (https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2022-08/papa-francesco-non-ci-sono-elementi-indagine-cardinale-ouellet.html) Ora il Cardinale si espone con una dichiarazione e soprattutto un atto giuridico pronto ad affrontare la presunta accusa con un ricordo in giudizio per diffamazione. Direi che siamo dinnanzi a qualcosa di assurdo e paradossale che dovrebbe portarci a riflettere davvero sulle parole di Papa Francesco sull’enciclica Fratelli tutti. Le parole del Cardinale vanno lette con grande attenzione dandogli il peso specifico che hanno: RICORSO IN GIUDIZIO PER DIFFAMAZIONE Depositato dal Cardinale Marc Ouellet Prefetto del Dicastero per i Vescovi Il 16 agosto 2022, accuse infondate di presunte violenze sessuali sono state mosse contro di me nel quadro di un’Azione legale collettiva intentata in Québec contro la Corporation Archiépiscopale catholique romaine de Québec et l’Archevêque catholique romain de Québec. Con un comunicato del 19 agosto scorso, ho fermamente contestato queste accuse infamanti e diffamatorie ingiustamente mosse a mio carico. In verità voglio sottolineare, non ho mai commesso gli atti di cui mi ha accusato la querelante. In seguito ad un’indagine preliminare, Papa Francesco ha ritenuto che non sussistano elementi sufficienti per avviare a mio carico un’indagine canonica per violenza sessuale. Essendomi preliminarmente assicurato di proteggere l’anonimato della querelante ottenendo un’ordinanza in tal senso, intraprendo oggi un’azione legale per diffamazione dinanzi ai tribunali del Québec, al fine di dimostrare la falsità delle accuse mosse contro di me e ripristinare la mia reputazione e il mio onore. Non mi sono mai macchiato di comportamenti riprovevoli e men che meno di quelli contestati ad altri membri del clero citati nell’Azione collettiva. Questa associazione inappropriata, costruita intenzionalmente e largamente diffusa per scopi impropri, deve essere denunciata. È chiaro che le vittime di abusi sessuali hanno diritto ad un giusto risarcimento per i danni che hanno subito. Sono sensibile alla loro sofferenza e ribadisco loro la mia sincera vicinanza. Il loro diritto ad avere giustizia non è messo in discussione dalla mia presa di posizione, che è nondimeno dolorosamente necessaria per difendere la verità, la mia reputazione e il mio onore. Qualsiasi eventuale indennizzo finanziario che potrò ricevere nel quadro di questo procedimento, sarà interamente devoluto a favore della lotta contro gli abusi sessuali ai danni delle Popolazioni Indigene del Canada.
Il ricorso in giudizio per diffamazione da parte del Cardinale Ouellet
Le riflessioni e l'analisi dei fatti di Don Davide Banzato