Papa Città del Vaticano, 13 set. (askanews) – “Auspico che il nome di questo grande Paese continui a essere sinonimo di armonia e di pace. Il Kazakhstan si configura quale crocevia di rilevanti snodi geopolitici: esso, dunque, riveste un ruolo fondamentale nell’attenuare le conflittualità. Qui Giovanni Paolo II venne a seminare speranza subito dopo i tragici attentati del 2001. Io vi giungo nel corso della folle e tragica guerra originata dall’invasione dell’Ucraina, mentre altri scontri e minacce di conflitti mettono a repentaglio i nostri tempi”. Con queste parole, Papa Francesco ha sintetizzato il senso del suo nuovo viaggio apostolico in Kazakhstan, appena iniziato. E lo ha fatto incontrando le Autorità, la Società Civile e il Corpo Diplomatico presso l’Auditorium della Qazaq Concert Hall di Nur Sultan. Alla presenza del presidente kazakho, Kassym-Jomart K. Tokayev, il papa ha detto: “Vengo per amplificare il grido di tanti che implorano la pace, via di sviluppo essenziale per il nostro mondo globalizzato”, aggiungendo che “è sempre più pressante la necessità di allargare l’impegno diplomatico a favore del dialogo e dell’incontro, perché il problema di qualcuno è oggi problema di tutti, e chi al mondo detiene più potere ha più responsabilità nei riguardi degli altri, specialmente dei Paesi messi maggiormente in crisi da logiche conflittuali. A questo si dovrebbe guardare, non solo agli interessi che ricadono a proprio vantaggio”.
Papa: folle e tragica guerra originata da invasione Ucraina
"Vengoper amplificare grido di tanti che implorano pace"