Agroalimentare Milano, 8 set. (askanews) – Nel 2021 le vendite alimentari bio nel mercato interno (consumi domestici e consumi fuori casa) hanno raggiunto 5 miliardi di euro e rappresentano il 3,5% delle vendite al dettaglio biologiche mondiali. A trainare la crescita del mercato sono i consumi fuori casa che hanno superato il miliardo di euro, segnando una crescita del +53% rispetto al 2021 grazie alla dinamica sia della componente legata alla ristorazione collettiva (+20%) che a quella della ristorazione commerciale (+79%). In controtendenza, i consumi domestici segnano dopo anni una leggera flessione (-0,8% a valore sul 2021). A soffrire è soprattutto la rete di negozi specializzati che segna una battuta di arresto (-8% sul 2021); la distribuzione moderna di fatto mantiene a valore le dimensioni del 2021 (+0,8% a valore) mentre crescono del 5% gli altri canali: vendita diretta realizzata in mercatini e aziende, gruppi di acquisto solidale, farmacie, parafarmacie ed erboristerie. E’ quanto emerge dall’analisi di Nomisma per l'”Osservatorio Sana 2022″, presentato a Sana, il Salone internazionale del biologico e del naturale che si aperto oggi a Bologna Fiere. La distribuzione moderna rimane il primo canale per gli acquisti di biologico degli italiani, pesando per il 57% del totale delle vendite legate ai consumi domestici degli italiani. Nel 2022 le vendite di biologico nel canale si attestano a 2,3 miliardi di euro (+0,4% rispetto al 2021). Iper e supermercati sono il canale che, all’interno della distribuzione moderna, veicola la maggior parte delle vendite bio: 1,4 miliardi di euro a luglio 2022, segnando un leggero calo rispetto allo scorso anno (-2,0%). Al secondo posto per dimensioni i Discount, con vendite di biologico pari a 272 milioni di euro, in crescita del +14% rispetto all’anno precedente. Al terzo posto, invece, i liberi servizi con vendite per 159 milioni di euro che, come nel caso degli iper e supermercati, mostrano un segno negativo (-4,6%). Come nel 2021 anche nel 2022 gli specialisti drug mostrano segno positivo (+5,7%), pur rimanendo una piccola porzione delle vendite della distribuzione moderna. L’ecommerce che continua a crescere, ma con ritmi minori rispetto allo scorso anno (+5%), fa segnare vendite che raggiungono i 78 milioni di euro. Esaminando le categorie di prodotti bio a peso imposto maggiormente vendute all’interno della distribuzione moderna troviamo al primo posto la drogheria alimentare (pasta, prodotti da forno, conserve, sughi ) con un peso del 57% sul totale delle vendite a valore, seguono il “fresco” (20%) – formaggi, salumi, yogurt, uova,- e l’ortofrutta (13%). Guardando ai singoli prodotti, come per il 2021, anche nel 2022 quelli maggiormente venduti rimangono le uova, le confetture e spalmabili base di frutta, e i sostitutivi del latte. (segue)
Il bio in Italia vale 5 mld spinto dai consumi fuori casa (+53%)
Consumi domestici segnano dopo anni una leggera flessione (-0,8%)