Ambiente Milano, 10 ago. (askanews) – A causa del riscaldamento globale, i ghiacciai alpini si stanno riducendo ad un ritmo inimmaginabile anche dagli esperti (più di 200 sono già scomparsi da fine Ottocento) lasciando il posto a detriti e rocce. Per monitorare questa drammatica regressione, prende il via la terza edizione di “Carovana dei ghiacciai”, la campagna itinerante promossa da Legambiente nell’ambito dell’iniziativa “ChangeClimateChange”, con la partnership scientifica del Comitato glaciologico italiano (Cgi), con partner sostenitori Sammontana e FRoSTA e partner tecnico Ephoto. Un viaggio in cinque tappe, dal 17 agosto al 3 settembre, che monitorerà lo stato di salute di una decina di ghiacciai alpini, di questi gran parte già sotto la lente d’ingrandimento dell’edizione 2020 della campagna. Si partirà dai ghiacciai del Monte Bianco del Miage e Pré de Bar (Valle D’Aosta) dal 17 al 19 agosto, proseguendo poi con i ghiacciai del Monte Rosa di Indren (Piemonte) dal 20 al 22 agosto e ancora l’himalayano ghiacciaio dei Forni (Lombardia), dal 23 al 26 agosto; il ghiacciaio della Marmolada (Veneto -Trentino) dal 27 al 31 agosto e per finire con il ghiacciaio del Montasio (Friuli-Venezia Giulia) dal 1 al 3 settembre. In ogni tappa monitoraggi, escursioni, conferenze stampa, momenti di arte e musica dedicati ai ghiacciai, per riflettere su un futuro sostenibile delle nostre montagne e del pianeta, spingendo decisori politici verso scelte lungimiranti e le persone verso stili di vita più sobri. Ad essere coinvolti nella campagna testimonial d’eccezione come Enrico Camanni (scrittore, giornalista e alpinista), Steve Della Casa (critico cinematografico e direttore artistico), Tessa Gelisio (conduttrice televisiva), Martin Mayes (musicista), Nives Meroi e Romano Benet (alpinisti) e Isabella Morlini (tre volte campionessa mondiale di racchette da neve). “Con la terza edizione di Carovana dei ghiacciai – ha dichiarato il direttore nazionale di Legambiente, Giorgio Zampetti – vogliamo tornare a fornire dati ed elementi concreti per chiedere al governo italiano di spingere l’acceleratore per arrivare a emissioni di gas a effetto serra nette pari a zero nel 2040, in coerenza con l’Accordo di Parigi (COP 21), e di dotarsi di un piano di adattamento al clima per tutelare i territori e le comunità. A partire dalle aree più colpite, come le Alpi”. “L’impensabile emorragia dei ghiacciai a cui assistiamo non è che una spia, infatti, di fenomeni che si stanno verificando su scala molto più vasta e che richiedono soluzioni coraggiose” ha aggiunto la responsabile nazionale Alpi di Legambiente e coordinatrice della campagna, Vanda Bonardo, sottolineando che “la decisione di ritornare su molti dei ghiacciai visitati due anni fa non è casuale: abbiamo seri motivi per credere che la situazione sia peggiorata al di là di ogni razionale previsione”. “Il confronto con i preziosi dati storici che il Comitato Glaciologico Italiano raccoglie dal 1914 nelle campagne glaciologiche annuali – ha concluso il vicepresidente del Cgi, Marco Giardino – ci permetterà di comprendere le modalità del cambiamento e di valutare quali siano le possibilità di risposta, in termini di mitigazione e adattamento”.
Al via campagna itinerante di Legambiente “Carovana dei ghiacciai”
Per monitorare la drammatica regressione per la crisi climatica