Salute Trieste, 5 ago. (askanews) – L’intervento legislativo regionale che fissa in 100 euro la tariffa oraria delle prestazioni aggiuntive dei medici e in 50 euro quella del personale infermieristico, impiegati nei servizi di emergenza-urgenza, fino al 31 dicembre 2023, non sarà impugnato dal Governo. A darne notizia è il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, il quale nel ricordare il provvedimento adottato dalla Regione specifica anche che le tariffe saranno applicate anche per i turni aggiuntivi dei medici e degli infermieri operanti nei reparti in cui si registrano maggiori tassi di assenza. Un risultato importante che riconosce, anche se solo in parte, nuove misure a beneficio del personale sanitario. La Regione resisterà – è stato annunciato dal rappresentante dell’Esecutivo – su utilizzo specializzandi e l’esclusività dell’esercizio della professione infermieristica. Per l’Amministrazione del Friuli Venezia Giulia quelle in vigore nel nostro territorio sono misure economiche che valorizzano il lavoro gravoso di questa categoria di professionisti, misure resesi necessarie per far fronte alla situazione di carenza di specialisti, particolarmente critica nella medicina e chirurgia d’urgenza. Nel panorama regionale italiano si tratta di un’assoluta novità , perché si è incentivato anche il personale del comparto e non solo i servizi di pronto soccorso e dei Dipartimenti di emergenza urgenza (Dea). La Regione inoltre è intervenuta anche con azioni volte ad attenuare la certificata fuga di professionisti verso il privato e altre realtà , anche estere, permettendo la valorizzazione delle carriere e cercando di rendere maggiormente attrattivo il servizio sanitario regionale del Friuli Venezia Giulia. Ciò è avvenuto attraverso l’utilizzo di risorse aggiuntive ad incremento dei fondi contrattuali per il trattamento accessorio.
Salute, Friuli: compensi maggiorati a medici e infermieri
"Governo riconosce, almeno in parte, le ragioni"