Papa Città del Vaticano, 18 lug. (askanews) – L’uso dei media digitali, in particolare dei social media, ha sollevato una serie di “gravi questioni etiche” che richiedono “un giudizio saggio e perspicace da parte dei comunicatori e di tutti coloro che si preoccupano dell’autenticità e della qualità delle relazioni umane”: lo scrive papa Francesco in un messaggio dedicato alle comunicazioni, sottolineando che “a volte e in alcuni luoghi i siti dei media sono diventati luoghi di tossicità, discorsi d’odio e fake news”. Nel messaggio inviato ai partecipanti al Congresso Mondiale Signis, l’associazione mondiale cattolica per la comunicazione, in occasione dell’incontro in programma dal 15 al 18 agosto prossimi a Seoul, in Corea del Sud, il pontefice afferma che questo problema va affrontato attraverso “l’educazione ai media, il networking dei media cattolici e il contrasto alle menzogne e alla disinformazione”. Francesco esorta Signis a prestare particolare attenzione “alla necessità di aiutare le persone, soprattutto i giovani, a sviluppare un sano senso critico, imparando a distinguere la verità dalla menzogna, il giusto dallo sbagliato, il bene dal male, e ad apprezzare l’importanza di lavorare per la giustizia, la concordia sociale e il rispetto per la nostra casa comune”. “E’ appropriato”, scrive il papa, “che in questi giorni marcati da nuovi scoppi di violenza e aggressione nel nostro mondo, voi abbiate scelto come tema del vostro congresso mondiale ‘Pace nel mondo digitale'”, sottolinea Jorge Mario Bergoglio. “La rivoluzione dei media digitali degli ultimi decenni si è dimostrata un potente mezzo per promuovere la comunione e il dialogo all’interno della nostra famiglia umana”, scrive il papa nel messaggio. “Infatti, durante i mesi di blocco dovuti alla pandemia, abbiamo visto chiaramente come i media digitali possano unirci, non solo diffondendo informazioni essenziali, ma anche colmando la solitudine dell’isolamento e, in molti casi, unendo intere famiglie e comunità ecclesiali nella preghiera e nel culto”. Papa Francesco non dimentica “le molte comunità del nostro mondo che rimangono escluse dallo spazio digitale”: anche per loro bisogna rimboccarsi le maniche, “facendo dell’inclusione digitale una priorità” in modo da dare “un contributo significativo alla diffusione di una cultura di pace fondata sulla verità del Vangelo”. A conclusione del documento, Francesco ricorda il suo Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali del 2022, incentrato sull’ascolto quale “primo e indispensabile ingrediente del dialogo e della buona comunicazione”. Un ascolto da realizzare con “l’orecchio del cuore”. Ecco, proprio questo “apostolato dell’ascolto” appartiene ai comunicatori cattolici, scrive il Pontefice: “La comunicazione, infatti, non è solo una professione, ma un servizio al dialogo e alla comprensione tra individui e comunità più ampie, alla ricerca di una convivenza serena e pacifica”. Sempre l’ascolto, afferma infine Francesco, è altrettanto “essenziale” per il cammino sinodale intrapreso da tutta la Chiesa in questi anni. “Ascoltarci reciprocamente” e “crescere nella consapevolezza di partecipare a una comunione che ci precede e ci include”, è l’augurio del Papa. In questo modo, assicura, sarà possibile “creare una Chiesa sempre più ‘sinfonica’, la cui unità si esprime in una polifonia armoniosa e sacra”. Ska/Int13
Il Papa dice che i siti di alcuni media “sono diventati luoghi di tossicità e fake news”
Importante aiutare i giovani a "sviluppare un sano senso critico"