Edilizia Roma, 22 giu. (askanews) – Protesta nazionale a Roma, il 24 giugno, dalle ore 10 (Piazza della Repubblica), indetta da ATC (Associazione Tecnici e Costruttori) per portare all’attenzione pubblica la gravissima situazione che in questo momento stanno vivendo le imprese del settore edile, i tecnici ed i cittadini italiani. Una situazione scaturita dal sistema di legge sugli incentivi fiscali di cui al DL 34/2022, oggi legge 77/2020 di cui agli Art.119 121 e122 bis, e più in particolare dalle reiterate e retroattive modifiche introdotte sino ad oggi. “Una legge nata con lo spirito di favorire un imponente sistema di incentivazione fiscale per l’efficienza energetica e sismica del patrimonio edilizio italiano, definita Superbonus 110%, basata – si legge in una nota – oltre che sulla diretta detrazione fiscale su di un nuovo meccanismo fiscale, ossia l’opzione per la cessione o per lo sconto in fattura in luogo delle detrazioni fiscali di cui all’Art.121 del DL 34/2020, esteso oltretutto anche ai precedenti Bonus Edilizi in vigore. Una legge partita con forza; che nel 2021 ha portato una produzione di 26 miliardi, che hanno inciso da soli sul Pil 2021 per l’1.3% con un numero di nuove assunzioni stimato pari a 150.000 unità. A Novembre 2021, tuttavia, con la scoperta delle prime frodi tutto si è fermato. Per un numero limitato di truffatori disonesti, che hanno approfittato di un labile sistema di caricamento dei crediti fiscali e della mancanza di norme di controllo e di conformità non previsto per i bonus edilizi ordinari, si è gettato fango su un provvedimento fortemente virtuoso e di rilancio di un intero settore, fino ad arrestarlo completamente, mettendo così in crisi imprese e famiglie che avevano già onestamente avviato i lavori”. “I “rimedi governativi” in seguito adottati si sono rivelati decisamente spropositati ed irragionevoli – prosegue il comunicato di ATC -, andando a discapito dei soli cittadini onesti, i cui diritti evidentemente sono stati ritenuti sacrificabili in nome di una logica distorta e inefficiente. Il Governo ha infatti bloccato il sistema che ha permesso l’esecuzione dei lavori e delle opere, ossia Il meccanismo dello sconto in fattura e della cessione dei crediti a favore del sistema bancario e di soggetti privati”, un sistema che, con una partenza difficile era diventato operativo per le aziende con ragionevoli tempi di monetizzazione dei crediti fiscali, permettendo a imprenditori, professionisti e agli Italiani una giusta programmazione degli interventi”. “Se il Superbonus 110 è una legge sbagliata, allora si abbia il coraggio di fermarla o modificarla. Ma si rispettino gli Italiani, la piccola imprenditoria i Tecnici che sino ad oggi hanno creduto in una legge dello stato e si salvi subito il settore edilizio, un settore che sta per implodere. Sappiate che se non si attuano provvedimenti immediati, i danni saranno molto ma molto più imponenti delle dichiarate frodi pari a quattro miliardi di Euro Il governo, il Parlamento, la politica devono agire subito e prendersi le proprie responsabilità”, si legge ancora nella nota ATC. Di seguito le richieste inviate al governo e ai gruppi parlamentari: 1. Immediata riattivazione del sistema della cessione multipla – senza limiti- per tutti i crediti fiscali derivanti da interventi contrattualizzati prima della pubblicazione del DL 4/2022 ossia riforma dell’attuale art 121 nella sua originaria formulazione per quel che concerne i limiti delle cessioni; 2. Formazione di una piattaforma salva crediti gestita dal MEF o dall’agenzia delle entrate o da altro ente equivalente che garantisca un sistema di cessione o liquidazione dei crediti fiscali derivanti da interventi contrattualizzati e cantierizzati prima della pubblicazione del DL 4/2022, per aziende e partite Iva che dimostrino evidenti problemi di liquidità e difficoltà di cessione da oltre 60 giorni solari, individuando sistemi di immediata liquidazione o garanzie di anticipazioni bancarie sui crediti da loro posseduti, anche con l’utilizzo degli Istituti e gli Enti a partecipazione statale, quali Poste Italiane e Cdp. 3. Realizzazione di un sistema di regolamentazione del mercato della cessione del credito fiscale sia tra privati che bancaria, da redigere entro 10 gg dalla pubblicazione del decreto in accordo con il MEF, Banca d’Italia e l’Associazione Bancaria Italiana ABI, che garantisca: a. procedimenti di controllo tecnico Univoci per tutte le piattaforme di accettazione dei crediti, con indicazione di univoci, ragionevoli e certi tempi di processo della documentazione. b. Regolamentazione delle tempistiche di accettazione e liquidazione dei crediti fiscali e obbligo di motivazione sull’eventuale rifiuto del credito fiscale, contestabile in sede di contenzioso. c. Eliminazione della responsabilità solidale dei cessionari con riferimento agli Istituti Bancari, Assicurativi, Poste Italiane e CDP d. Regolamentazione e individuazione di tassi minimi e massimi di attualizzazione di crediti fiscali derivanti da bonus edilizi in fase di contrattazione. 4. Sospendere l’esazione Fiscale e Contributiva per tutte le imprese i professionisti i titolari di partita Iva che dimostrino evidenti problemi di liquidità e difficoltà di cessione da oltre 60 giorni solari. 5. Introduzione di un “Superbollino” per i crediti ceduti ad un istituto bancario e da quest’ultimo quindi esaminati e verificati per il tramite delle apposite piattaforme, con possibilità per tali crediti di essere ceduti senza limiti. Adesso è necessaria un’immediata azione parlamentare, prima che sia troppo tardi.
Superbonus, ATC: il 24 giugno manifestazione di protesta nazionale a Roma
Contro il blocco delle cessioni bonus edilizi