Assemblea capitolina impegna Gualtieri su diritto a residenza

Contraria Lista Calenda: avalla chi occupa abusivamente

GIU 7, 2022 -

Campidoglio Roma, 7 giu. (askanews) – Il Campidoglio, cinto fin dal primo pomeriggio da un presidio delle associazioni, del Terzo settore e dei movimenti romani per il diritto all’abitare, uniti nello slogan “abitare è un diritto”, lancia un segnale al Governo per chiedere di garantire la residenza e l’allaccio dei servizi essenziali alle persone in disagio abitativo. L’Assemblea Capitolina ha approvato, infatti, nella seduta odierna con 28 voti favorevoli, 13 contrari e una lunga discussione, una mozione che chiede al sindaco di Roma Roberto Gualtieri di lavorare per superare l’art. 5 della legge 80/2014, il cosiddetto decreto Renzi-Lupi, che nega questi diritti agli occupanti abusivi. La mozione approvata, che vede come primi firmatari i consiglieri Pd Yuri Trombetti e Nella Converti, presidenti rispettivamente della commissione Patrimonio e della commissione Politiche Sociali di Roma Capitale, impegna il sindaco Gualtieri e gli assessori competenti ad avviare, in prima battuta, un dialogo col Governo per procedere alla modifica dell’art. 5 del decreto legge del 2014, e, in secondo luogo, nelle more di una rivisitazione delle norme relative all’iscrizione alla residenza, a derogare a quanto previsto dallo stesso in tutti i casi in cui siano coinvolti minori o altre persone che versano in situazioni di particolare difficoltà, per procedere all’iscrizione all’anagrafe della popolazione comunale e garantire la tutela delle condizioni igienico-sanitarie delle famiglie interessate. “Con questa mozione chiediamo di derogare, lì dove previsto dalla legge stessa. Il legislatore ha deciso di non fare il suo lavoro ma siamo in attesa che la magistratura si sostituisca al legislatore come ahimè successo più e più volte e riconosca la totale illiceità di quella previsione – commentano Converti e Trombetti -. Mentre la giustizia fa il suo lento corso, chiediamo di garantire dignità a tutti, rendendo esigibili i diritti, superando l’approccio securitario e sanzionatorio che in questi anni ha prodotto disuguaglianze e insicurezza sociale”. “Abbiamo parlato per ore in Campidoglio su un tema di competenza di Governo e Parlamento – è la reazione della capogruppo della Lista Calenda Flavia De Gregorio -. Avallare le residenze anche a chi occupa abusivamente gli immobili è un atto grave che non tutela i più deboli, anzi li schiaccia, certificando che i prepotenti avranno sempre più diritti di chi rispetta le regole”. La residenza, “contrariamente a quanto sostenuto in modo scomposto e a tratti indegno dalle opposizioni – sottolineano Giovanni Caudo e Tiziana Biolghini della civica Roma Futura – non consente una sanatoria a chi vive in un’occupazione abitativa ma consente l’accesso a servizi come scuole e sussidi e alle cure basilari del medico di famiglia o del pediatra”. Non si può, secondo i consiglieri di maggioranza, “nel nome di un legalitarismo di facciata, forte solo con gli ultimi, escludere parti di questa città dai diritti fondamentali, spingendoli ancora più ai margini senza offrire soluzioni”. La mozione, secondo la presidente del Forum del Terzo settore del Lazio Francesca Danese, “è un primo passo. Oggi le condizioni sono mature perché il Sindaco possa fare scelte ancora più coraggiose come ci ha appena indicato la sentenza della Corte d’Appello di Firenze che ha riconosciuto le ragioni di una donna, una delle centinaia di persone che il Comune di Firenze ha condannato all’invisibilità negando loro la residenza anagrafica. Grazie a questa sentenza sappiamo che la residenza è un diritto e un Comune – spiega Danese – non può impedire o rallentare il suo riconoscimento, senza residenza si è invisibili per il servizio sanitario nazionale, per il sistema scolastico e per il mercato ufficiale del lavoro”. Il voto di oggi, secondo la rete di volontari Nonna Roma “è la vittoria delle mobilitazioni e delle pressioni messe in campo in questi mesi dalle associazioni e dalle realtà sociali che da anni si battono per la sostanziale abrogazione di quanto prevede il piano casa di Lupi”. “Siamo convinti che sia necessario vigilare sulle modalità con cui la deroga all’art.5 verrà effettuata dalla Giunta Gualtieri – aggiunge la rete – da cui pretendiamo la disapplicazione di tale normativa per tutti gli occupanti che si trovano in una condizione di precarietà economica”.