Ambiente Roma, 26 mag. (askanews) – Terza giornata a Roma della IX edizione dell’Ecofuturo Festival, il festival delle ecotecnologie in corso alla Città Dell’Altra Economia fino al 29 maggio. Una mattinata dedicata al Superbonus sul quale è intervenuto anche Jacopo Fo, cofondatore di Ecofuturo: “Un grandissimo tema su come incentivare il cambiamento ecologico in Italia. Quello che la gran parte della classe politica non ha ancora capito è che ciò è già successo in passato. Quando mia madre era al Senato nel 2007, siamo riusciti ad ottenere questa legge che finanziava al 100% gli impianti fotovoltaici. Quella legge provocò sì un aumento apparente nelle bollette, perché era a carico di tutti gli italiani, ma subito dopo si ebbe un risparmio, perché non ci furono più le ore di picco sul costo di energia elettrica intorno a mezzogiorno. Però bisognava spiegarlo: gli avversari di questo cambiamento ebbero grande abilità nel dire: guardate che scandalo, pochi vengono finanziati da tanti cittadini. Una balla mostruosa”. “Recentemente, dopo mesi in cui il mercato si è fermato a causa dello stop della cessione dei crediti, con imprese in difficoltà che si trovavano senza liquidità da dicembre si è riusciti ad applicare due norme, che hanno ampliato la capacità delle banche di acquistare questi crediti. – ha dichiarato a TeleAmbiente l’onorevole Riccardo Fraccaro (M5S), padre della misura del Superbonus – . Ora siamo in attesa di capire come si regolerà il mercato. Qualche segnale positivo c’è. Se vogliamo cominciare a fare una politica industriale seria nel nostro paese, orientata alla sostenibilità, non possiamo continuare a cambiare le regole del gioco per gli operatori, sia clienti che imprenditori. Non possiamo bloccare quello che funzione, come l’edilizia. Grazie al Superbonus, questo settore è diventato green e sostenibile. In questo momento, vista la difficoltà con la Russia sul gas, mi sembra estremamente importante”. Ecofuturo richiede esplicitamente di non incentivare l’uso di caldaie gas ma di utilizzare le pompe di calore che, come spiega Riccardo Bani, presidente ARSE Associazione per il Riscaldamento Senza Emissioni “con incentivi generosi come quelli del Superbonus, la sostituzione di una caldaia seppur vecchia, con una anche leggermente più efficiente a condensazione rischia di darci – anzi ci dà – una certezza che fino al 2030 quella caldaia rimarrà lì. Quindi l’effetto ambientale sarà praticamente nullo. L’unica soluzione, grazie a tecnologie applicabili anche agli edifici dove il riscaldamento avviene attraverso i radiatori, è quella delle pompe di calore ad alta temperatura. Infatti, insieme agli impianti fotovoltaici sul proprio tetto, attraverso l’autoconsumo collettivo e comunità energetiche, consentiranno non solo di azzerare le emissioni laddove si consuma ma anche quasi di azzerare la bolletta energetica”. Presente in questa giornata anche Antonio Trevisi, primo firmatario del reddito energetico Puglia: “Si può fare per tutti, non solo in Puglia. La nostra idea è che lo Stato crei un reddito energetico nazionale, investendo 20 mld l’anno per 4 anni per un totale di 80 mld, dotando tutti i tetti d’Italia, sia di famiglie che di imprese, di impianti fotovoltaici pagati dallo Stato, senza costi per i cittadini. Lo Stato rientrerebbe della spesa nel giro di 20/25 anni, con oltre 100 miliardi di euro. Quindi, incasserebbe molto di più di quello che ha speso, senza creare problemi al bilancio”. All’interno della Città Dell’Altra Economia arriva anche l’orto bioattivo che, come spiega Andrea Battiata “vuole, e ci riesce, duplicare le forme biologiche che esistono in natura e portarle ad un livello produttivo per le persone. Si prende il biotopo delle foreste, si rimodula in una forma possibile adesso e viene fuori un cibo ad alto valore nutritivo, si aumenta la fertilità della terra e si sequestra CO2. È assolutamente il contrario degli orti normali che inquinano, producono cibo cattivo, non sequestrano affatto CO2, anzi, la estraggono”. All’interno dell’orto bioattivo, Fabio Roggiolani, Cofondatore di Ecofutuo, ha piantato le capsule biodegradabili di Caffè Pascucci, tra gli sponsor del festival. “L’usa e getta non va utilizzato, meno si ‘usa e getta’ meglio è. Questo nelle capsule è un caffè biologico di alta qualità, che non sfrutta gli agricoltori del sud del mondo, e i materiali per fare questa cialda sono in linea con la loro idea della cialda. Non c’è quindi la sensazione di plastica ma si ha la sensazione della cialda”. Ecofuturo da un anno e mezzo ha sviluppato una fiera virtuale Exco. “Ospitiamo oltre 70 aziende del settore delle energie rinnovabili, abbiamo sei padiglioni che spaziano dalle energie rinnovabili alla mobilità sostenibili all’agricoltura e anche un padiglione interamente dedicato al mare circolare. – spiega Elena Pagliai di Ecofuturo – Grazie alla tecnologia della fiera virtuale, chiunque può arrivare al festival tramite la nostra app scaricabile gratuitamente, dal pc o anche dal visore virtuale, per un’esperienza a 360 gradi”.
Ecofuturo Festival, si parla di superbonus e orto bioattivo
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