Auto Torino, 30 mar. (askanews) – A fine 2021 le immatricolazioni auto sono state 1,458 milioni, con un aumento del 5,5%, rispetto al 2020, quando la quota di vetture vendute si è attestata a 1,382 milioni. “Nel 2021 si è registrata una ripresa del mercato auto, seppure inferiore alle aspettative. I volumi complessivi sono stati poco sopra a quelli del 2020, anno del lockdown e restano sotto i livelli pre-Covid: nel 2019 sono state vendute 1,916 milioni di macchine”. A spiegarlo è Alberto Di Tanno, presidente del Gruppo Intergea (leader nella distribuzione auto) e co-founder di Italia Bilanci, insieme con Fausto Antinucci, che ha stilato un dettagliato Rapporto sull’andamento del settore, l’Automotive dealer Report. “Gli Ecobonus hanno fatto da traino – aggiunge Antinucci – ma l’effetto leva per cambiare auto si è esaurito velocemente. Poi la carenza di microchip e di prodotto ha portato a un’improvvisa frenata del mercato, soprattutto nella seconda parte dell’anno in cui si sono perse 223mila immatricolazioni, rispetto allo stesso periodo del 2020”. Il 2021 ha segnato l’exploit della vettura ibrida con un salto dal 16,06% del 2020 al 29,05% del 2021. “Un balzo significativo – commenta Di Tanno – che rivela la crescente sensibilità e consapevolezza delle persone per l’ambiente. Scegliendo una vettura ibrida, s’intraprende la transizione, senza arrivare ancora all’approdo dell’elettrico, che purtroppo resta caratterizzato da incognite che non danno sicurezza al consumatore, come le infrastrutture di ricarica, i tempi e la durata delle batterie”. Infatti il venduto nel 2021 con alimentazione elettrica arriva a rappresentare il 4,6% del mercato rispetto al 2,35% del 2020. Mentre l’ibrida plug-in passa dall’1,9% al 4,74% e quelle a metano/gpl dal 9,08% al 9,51%. Il diesel sprofonda e la sua quota mercato nel 2021 scende al 22,14% (nel 2020 era al 32,72%). “Un calo talmente importante da lasciare il secondo posto del mercato all’auto ibrida – sottolinea Di Tanno -. L’alimentazione a benzina resta in testa nel mercato delle vendite auto con il 29,95%”. Il numero di concessionari presenti sul territorio diminuisce: 1.220 dealer a fine 2021, rispetto ai 1.248 del 2020. “Si tratta di una discesa, lenta ma costante, iniziata nel 2007 quando gli operatori del settore erano 2.785 – commenta Antinucci-. La previsione è che nei prossimi anni possa esserci un’ulteriore contrazione nel numero di concessionarie fino ai 1.150 operatori. Di contro però le strutture crescono nelle dimensioni e offrono una gamma di servizi e prodotti molto più vasta rispetto a dieci anni fa”. Se nel 2020 il fatturato medio è sceso dell’8,9%, nel 2021 la stima è di crescita con circa il +5% e 37 milioni di euro di fatturato medio (35 mln nel 2020). La redditività passa dall’1,1% all’1,4% (nel 2019 era dell’1,2%). “È un ottimo risultato rapportato al volume delle auto vendute, sceso di 500mila unità”, aggiunge Di Tanno: “Merito anche della capacità degli operatori di penetrare il mercato auto con prodotti finanziari e assicurativi e servizi post vendita”. “Il business model vincente – sottolinea il presidente del Gruppo Intergea – è dato dalla capacità del concessionario di restare centrale nella relazione con il cliente. Sarà il cliente a decretare il futuro della distribuzione auto. Oggi la grande maggioranza delle persone è ancora abituata ad acquistare un bene durevole in modo tradizionale, vedendolo e toccandolo”. Per affrontare le nuove sfide occorre avere “una struttura snella, orientata alla formazione, in cui lavorano persone motivate. Ci deve essere la piena autonomia del manager ma processi strutturati e monitorati. In sintesi: mettere insieme l’empatia tipica di una gestione familiare con il know how di una grande azienda strutturata”.
Auto, 2021 anno dell’ibrida: vola a un terzo delle vendite
Di Tanno: "Fatturato e redditività concessionarie in crescita"