Genova, Siap: inopportuna targa davanti a caserma Bolzaneto

Il segretario Traverso: odore G8 del 2001 mi resterà in mente"

FEB 12, 2022 -

Genova Roma, 12 feb. (askanews) – “Dopo più di vent’anni da quel tragico maledetto G8 genovese, che purtroppo sarà per sempre ricordato per la gravità di quel corto circuito istituzionale che travolse l’immagine democratica delle forze dell’ordine, mi chiedo quale sia l’opportunità di creare un simbolo istituzionale a orologeria davanti alla Caserma Nino Bixio che accoglie da sempre il 6° Reparto Mobile di Bolzaneto. Sono davvero sorpreso e sconcertato di fronte ad una scelta politica che, da quanto abbiamo appreso non sarebbe stata nemmeno minimamente annunciata da parte del Comune di Genova al Prefetto ed al Questore di Genova, responsabili dell’ordine e la sicurezza pubblica sul territorio provinciale”. Così afferma in una nota il segretario nazionale del Siap-sindacato italiano appartenenti polizia, Roberto Traverso. “L’odore acre del G8 del 2001 mi resterà per sempre nella mente e negli occhi, e so perfettamente qual’è stato il costo enorme che pagarono da subito ingiustamente i poliziotti genovesi che lavoravano presso il 6° Reparto Mobile di Genova Bolzaneto che, come è stato reiteratamente dimostrato, non ebbero nulla a che fare con i gravissimi ed inaccettabili comportamenti e reati che si consumarono dentro quella caserma. Tutti sanno – prosegue Traverso – a partire da quei politici del Municipio della Valpolcevera, che hanno deliberato all’unanimità di apporre una targa commemorativa sul muro o di fronte alla Caserma Nino Bixio di Bolzaneto, che il precedente Capo della Polizia Franco Gabrielli si è ripetutamente scusato per quello che accadde a Genova nel 2001, anche se come noto non c’era solo la Polizia di Stato in servizio in quei giorni, in particolare proprio all’interno di quella caserma”. Traverso si dice poi “sconcertato” perché anche “di fronte al momento in cui ci si ricorda che debba esistere una memoria visto che si è aspettato più di vent’anni, mentre fortunatamente chi indossa la divisa della Polizia di Stato, proprio a causa di quei drammatici giorni, ha dimostrato con i fatti che la Polizia di Stato affonda le proprie radici nei principi democratici dettati dalla nostra Costituzione. Giustissimo ricordare per sempre eventi che non dovranno mai più ripetersi ma non in modo così pericolosamente strumentale, legittimando per il futuro il susseguirsi di manifestazioni pubbliche di fronte a quella caserma, segnando indelebilmente un luogo di lavoro dove oggi, ogni giorno, centinaia di poliziotti entrano per iniziare il proprio turno di lavoro per garantire la sicurezza dei cittadini genovesi”.