Giustizia Roma, 19 gen. (askanews) – “Il nostro orientamento è riportare i tempi della giustizia entro limiti di ragionevolezza. I principi della ragionevole durate de processo sono scritti pe risponere alla esigenza di chi attende un aparola di giustizia tempestiva percheè tempi lunghi rappresentano un vulnus per tutti”. Lo ha detto la ministra della Giustizia Marta Cartabia presentando, in Aula al Senato, la Relazione sulla amministrazione della Giustizia. La ministra ha inziato la sua relazione leggendo una lettera ricevuta poco dopo il suo insendiamento al ministero da una anziana madre che denunciava la difficoltà di realizzare il processo per la morte del figlio Roberto deceduto in un incidente sul lavoro. “Non è una storia isolata – ha detto la ministra – ma paradigmatica e da voce a tanti cittadini”. “L’obiettivo in cinque anni – secondo Cartabia – è abbattimento dei 40 per cento dei tempi medi di durata dei processi civili e del 25 per cento dei processi penali. Il 2021 è stato segnato da due fattori di contesto che hanno dominato tutto il sistema Paese: la pandemia e la pianificazione del Pnrr e la sua prima attuazione”. “Due elementi che da un lato hanno posto continui imprevisti, sfide, problemi, ma dall’altro hanno anche offerto una serie di opportunità e di spinte al cambiamento. Le emergenze si sono susseguite senza interruzione: e quest’ultima ondata di contagi ha acuito ulteriormente le criticità. Ma ogni giorno abbiamo cercato nuovi rimedi ai sempre nuovi problemi, abbiamo ricominciato, abbiamo incessantemente re-inventato il nostro modo di lavorare”, ha sottolineato. Le “emergenze di oggi e piani per il futuro” sono stati “due distinti e congiunti livelli d’azione di questi mesi”, ha aggiunto Cartabia, mentre l’emergenza sanitaria premeva, con tutte le sue imperiose criticità, – ha aggiunto la ministra – abbiamo messo a punto progetti e riforme strutturali a lungo termine, connessi agli obiettivi e alle opportunità offerte dal piano nazionale di ripresa e resilienza, in modo da avviare il nostro sistema giustizia verso le grandi linee di modernizzazione concordate con le istituzioni europee”. “Come sappiamo, abbiamo l’impegno di ridurre del 40% il tempo medio di durata dei procedimenti del civile; e del 25% per il penale entro un arco temporale di cinque anni. Questo è stato il punto di accordo dopo settimane di trattative con Bruxelles. Ad oggi, – ha aggiunto – possiamo senza dubbio dire di aver conseguito – e invero superato – gli obiettivi previsti per il 31 dicembre 2021, che annoveravano l’approvazione delle leggi di delega in materia di processo civile e di processo penale; gli interventi in tema di insolvenza e l’avvio del reclutamento per l’Ufficio per il Processo”. Nes/Bla/Pie
Cosa ha detto la ministra Cartabia al Senato
Presentata la Relazione sull'amministrazione della giustizia