Energia Roma, 25 nov. (askanews) – Guardando al futuro, l’81% degli italiani ritiene che il Paese dovrebbe puntare sul solare e il 59% sull’eolico. Emerge la necessità che i grandi impianti siano dislocati sulla copertura di grandi edifici come centri commerciali e stazioni ferroviarie (83%), oppure a terra ma solo in aree agricole e senza valori naturalistici (63%). Il 78% ritiene importante per l’Italia incentivare l’eolico offshore e il 52% lo giudica positivo a patto che si rispetti la fauna marina, che si salvaguardino le rotte degli uccelli migratori e che si sostenga l’economia locale. È questa la fotografia che emerge dal 19° Rapporto ‘Gli italiani, il solare e la green economy’ con focus su ‘Rinnovabili e paesaggio’ realizzato dall’Osservatorio sul solare della Fondazione UniVerde e da Noto Sondaggi, i cui dati sono stati divulgati oggi nel corso del convegno phygital ‘Nuove Energie per l’Innovazione. La rivoluzione ecologica: il tempo è adesso, il futuro è adesso’. L’iniziativa è stata promossa dalla Fondazione UniVerde e dalla Società Geografica Italiana, nell’ambito degli eventi inseriti nel Programma Nazionale ufficiale per la Settimana di Educazione alla Sostenibilità del CNESA 2030 della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, e con la Main Partnership di Renexia. Media Partners: Askanews, Italpress, TeleAmbiente, Canale Energia, Opera2030, SOS Terra Onlus. ‘Dal punto di vista del geografo – ha dichiarato Claudio Cerreti, Presidente della Società Geografica Italiana – è del tutto evidente che la ‘produzione’ di territorio è un processo continuo, permanente, che non può essere arrestato, imbalsamando un tratto di spazio terrestre. Nemmeno per rispondere a esigenze condivise e importantissime, come la salvaguardia del paesaggio o dell’ecosistema. Semplicemente non è possibile. Ma questa stessa consapevolezza della vitalità del territorio non può che orientare verso la reale e necessaria sostenibilità di qualsiasi intervento, proprio per garantirne la capacità di rinnovarsi. In definitiva, quello che occorre è un’opera di governo, consapevole e saggia, né avventurista né oscurantista, né azzardata né attardata’. ‘I cittadini vogliono rinnovabili sostenibili e questo – ha dichiarato Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde – emerge con chiarezza dal 19° Rapporto. Si rafforza ancora di più il sostegno alle rinnovabili, in particolare alle energie prodotte dal sole e dal vento. Ha fatto breccia la necessità che gli impianti rispettino i territori e le regole della vera sostenibilità . Ecco perché si deve puntare al fotovoltaico sulle coperture degli edifici, per evitare ulteriore spreco di suolo, e allo sviluppo dell’eolico offshore lontano dalla costa con particolare tutela delle esigenze paesaggistiche e della biodiversità . Queste scelte vanno nella giusta direzione di una transizione energetica rispettosa dell’ambiente. Tuttavia, per il 61% degli italiani il Governo non si sta impegnando abbastanza. Affinché l’Italia sia leader delle rinnovabili, la semplificazione burocratica e la chiarezza nella programmazione degli investimenti del Pnrr sono prioritari, anche per centrare i traguardi e gli obiettivi strategici che l’Europa ci chiede’. ‘È molto incoraggiante l’apprezzamento generale nell’eolico offshore che emerge dal rapporto – ha osservato Riccardo Toto, Direttore Generale di Renexia -. Ascoltare il territorio e fornire rassicurazioni alle comunità locali prima di realizzare un impianto è, a mio avviso, l’approccio giusto. È così che abbiamo fatto per Med Wind, il nostro progetto di eolico offshore floating nel cuore del Mediterraneo. L’obiettivo di Renexia è contribuire alla transizione ecologica del Paese fornendo la migliore tecnologia disponibile, quale l’eolico offshore che offre soluzioni concrete per produrre energia green e senza mai rinunciare al rispetto di tutti i criteri di sostenibilità ambientale’. ‘Questo momento di riflessione – ha evidenziato Barbara Floridia, Sottosegretaria al Ministero dell’Istruzione – è significativo soprattutto perché vede la presenza degli studenti, donne e uomini di domani. Il Ministero dell’Istruzione con il piano Ri-Generazione Scuola ha adottato un piano strutturale per la transizione ecologica e culturale degli istituti scolastici, finalizzato a raggiungere i goal dell’Agenda 2030 e a formare nuove generazioni in grado di abitare il Pianeta in modo nuovo e sostenibile. La ‘Green Community’ lavorerà a supporto delle iniziativi di Ri-Generazione e sarà composta da rappresentanti di amministrazioni pubbliche, istituzioni culturali, scientifiche, di ricerca, organizzazioni anche di rilievo internazionale. Il suo compito sarà quello di affiancare le scuole nella realizzazione di iniziative negli ambiti che vanno in questa direzione: transizione ecologica, educazione civica, ambientale e alimentare, sviluppo sostenibile, salute e corretti stili di vita’. ‘La transizione verso un modello di sviluppo sostenibile – ha detto Dalila Nesci, Sottosegretaria al Ministero per il Sud e la coesione territoriale – è una assoluta priorità , vogliamo promuovere una crescita compatibile con l’ambiente per affrontare la crisi climatica e quella ambientale. Per questo abbiamo promosso il Superbonus al 110%, che consentirà di riqualificare gli edifici mettendo in moto l’economia edile e abbattendo le emissioni nocive, e le Comunità energetiche, che garantiscono la possibilità di autoproduzione e consumo di energie pulite. Come dimostra il rapporto della Fondazione Univerde aumenta ogni anno il trend positivo del fotovoltaico nella percezione dei cittadini, che considerano l’energia solare quella più efficiente, sicura, pulita. Anche attraverso le risorse del PNRR, pari a circa 70 miliardi, stiamo portando la transizione ecologica del Paese che rappresenta la vera sfida per dare alle nuove generazioni le risposte che a gran voce chiedono e per favorire la democrazia energetica in tutti i territori. Con il contributo di imprese, Enti e associazioni del settore e l’impegno del Governo per la riqualificazione degli edifici, la creazione di comunità energetiche e la diffusione del fotovoltaico, sarà possibile costruire insieme un futuro verde e rinnovabile’. I dati del 19° Rapporto – disponibile sul sito della Fondazione UniVerde – sono stati presentati da Antonio Noto, Direttore di Noto Sondaggi. L’84% degli italiani è certo che il mercato dell’energia del futuro andrà verso le rinnovabili (+6%). Rispetto all’energia tradizionale, quelle solare ed eolica vengono giudicate più compatibili con l’ambiente (85% e 82%) e meno costose (24% e 23%). I sostenitori del nucleare si attestano solo all’8% mentre scendono al 2% quelli dei combustibili fossili (-2% rispetto alla precedente rilevazione). In particolare, l’eolico viene considerato più sicuro (78%). Sono stati inoltre presentati i dati relativi all’efficienza energetica delle abitazioni. Tra gli interventi che vengono considerati prioritari figurano l’installazione di: impianto fotovoltaico (21%, +1%), pannelli solari per acqua calda (16%, +5%), doppi vetri (13%, +2%), sistemi per il risparmio dell’acqua (7%, +2%). In merito alla transizione energetica, il 44% del campione (+14% rispetto alla precedente rilevazione) è a conoscenza che l’UE punta sull’idrogeno verde come elemento essenziale, e per l’80% sarebbe importante per l’Italia incentivare questa innovazione. Livio De Santoli, Prorettore per la Sostenibilità presso la Sapienza Università di Roma: ‘Il raggiungimento dei target del Fit for 55 al 2030 destano qualche perplessità anche al semplice cittadino. Troppa complessità , troppa burocrazia. Dal sondaggio emerge il desiderio diffuso di una semplificazione consapevole, chirurgica, urgente. Gli obiettivi di rinnovabili ed efficienza energetica sono gli strumenti di contrasto al cambiamento climatico che deve essere concretamente perseguito, ma con intelligenza, coraggio e una visione unitaria. A partire dalla formazione delle giovani generazioni’. In questa edizione, il Rapporto include il focus ‘Rinnovabili e paesaggio’. In merito alla tipologia di impianti preferiti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, gli italiani pensano che si dovrebbe ricorrere sia a piccoli che a grandi impianti (51%), piccoli impianti distribuiti di tipo familiare o per piccole unità (74%, +5%), grandi impianti che producono energia per interi quartieri, industrie e città (71%, +6%). Per quanto riguarda invece la messa in opera di grandi impianti eolici, questi dovrebbero essere dislocati: sulle colline e nelle aree vocate ma con attenzione al paesaggio (72%, -8%), a mare (offshore) ma lontani e invisibili dalla costa (73%, +5%). In coda al convegno phygital, moderato da Gianni Todini, Direttore di Askanews, si è inoltre tenuto un confronto con oltre 300 studenti, intervenuti in presenza e da remoto, delle scuole: I.C.S. Via delle Tecnica di Pomezia (RM), coordinato dal Dirigente Scolastico Stefano Colucci; Liceo Artistico e Linguistico ‘Pablo Picasso’ di Pomezia (RM), coordinato dalla Dirigente Scolastica Valentina Paumgardhen; I.S.I.S.S. ‘F. Da Collo’ di Conegliano (TV), coordinato dal Professore Paolo Seca.
Transizione ecologica, italiani guardano a solare ed eolico offshore
Rapporto "Gli italiani, il solare e la green economy" di Univerde