Comunali Torino, 13 ott. (askanews) – Infrastrutture, lavoro, riqualificazione dei quartieri e semplificazione burocratica sono i temi su cui la Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari) di Torino vorrebbe che la nuova amministrazione si concentrasse per il futuro della città. Aurelio Amerio, presidente del collegio provinciale Fiaip, elenca le priorità che secondo la categoria hanno la precedenza nella nuova ‘governance’ cittadina. Le infrastrutture sono basilari per il rilancio? “Le infrastrutture, come la realizzazione della Tav, il prolungamento della linea 1 della metropolitane e la linea 2, sono indispensabili per la crescita economica della nostra città e anche il settore immobiliare, che ha già subito pesanti flessioni, ne è interessato. La riprova sta nel fatto che tutte le abitazioni poste sull’asse della metro hanno acquistato maggior appetibilità commerciale sia per la compravendita che nella locazione”. L’immobilismo sulle infrastrutture, tra i vari tentennamenti della giunta che prima era a sfavore, poi a favore, ha paralizzato lo sviluppo economico della città. Mentre il resto del mondo corre e va avanti, il rischio non è solamente rimanere fermi ma è restare drammaticamente indietro: la città si spopola, la gente, soprattutto i giovani, se ne va, si scelgono città che progrediscono, che offrono opportunità. Un corridoio trans-europeo aprirebbe il nostro capoluogo al resto dell’Europa e permetterebbe un collegamento rapido alla città. Torino ne guadagnerebbe, insieme con tutta la regione. La città sarebbe più appetibile sia per chi investe sia per i turisti. Il suo valore aumenterebbe e le ricadute sarebbero positive su tanti fronti anche sui valori degli immobili”. Che cosa si aspetta da chi amministrerà Torino per i prossimi cinque anni? “La nuova amministrazione dovrebbe porsi obiettivi ambiziosi per attirare attenzione sulla città. Oggi bisogna creare lavoro, opportunità. Il sindaco uscente ha portato a casa alcuni risultati come le Nitto Atp finals e l’Eurovision song contest, ma ha perso molte occasioni, tra cui la candidatura alle Olimpiadi invernali, che sono il top a livello mediatico internazionale. Ci si è lasciati sfuggire il Salone dell’Auto, in una città come Torino madrepatria dell’automotive. Se non fosse stato per la mobilitazione della società civile rischiavamo anche di perdere il Salone del libro”. Cosa potrebbe fare il comune per agevolare il mercato immobiliare per i locali sfitti? “Il comparto commerciale, quello fatto di negozi, uffici e fabbricati industriali/artigianali, è in forte sofferenza. La sfilza di saracinesche abbassate lungo le vie è davanti agli occhi di tutti. Semplificare e incentivare il cambio di destinazione d’uso dei locali commerciali, sfitti magari da anni, in appartamenti, potrebbe essere la soluzione più efficace. Scivoli burocratici per non lasciare i proprietari dei muri, impiccati a pagare Imu carissime per anni su immobili incommerciabili, o di contro attenuare le Imu per immobili non in uso. E poi c’è la necessità della ‘cedolare secca’ anche per gli immobili commerciali ma su questo il Comune potrà solo intervenire sollecitando il legislatore nazionale”. La riqualificazione dei quartieri è un aspetto importate? “La riqualificazione è un aspetto centrale e non riguarda solo i palazzi e l’efficienza energetica, seppure importanti, ma attiene alla vivibilità dei quartieri. La riqualificazione passa dalla sicurezza e dalla viabilità. Quando ci sono cantieri interminabili come quelli al Lingotto per la metro o per il grattacielo della Regione, come quelli in corso Grosseto, un quartiere va in sofferenza. Le attività commerciali sono in perdita e se le transenne durano anni c’è chi chiude. Gli immobili commerciali e residenziali perdono di valore e chi ci abita vede l’investimento della vita, ossia la casa, in perdita. Anche errori di viabilità come piazza Baldissera sono da correggere, ma nessuno in tutti questi anni ci ha ancora messo mano per modificarla”. Il valore degli immobili dipende anche dal grado di sicurezza dei quartieri? “Esatto. Bisogna valorizzare i quartieri e riportare l’ordine in quelli in cui manca. Ci sono zone periferiche in cui gli appartamenti valgono meno di un box auto. Se non ci sarà un’inversione di tendenza diventeranno ostaggio della criminalità. La gente per bene appena può si sposta, anche in provincia, e resteranno una sorta di ghetto criminale. Occorre riportare l’ordine con iniziative di integrazione di formazione e di lavoro utile. Si può poi dare vita a iniziative culturali, turistiche, che rendano vivibile e apprezzabile un quartiere. Al futuro sindaco indichiamo che la Federazione italiana agenti immobiliari professionali ha siglato un protocollo d’intesa con Anci Piemonte per offrire la propria collaborazione con le Amministrazioni Municipali e portare la propria esperienza del settore immobiliare al servizio dei comuni Piemontesi e della Città di Torino per il prossimo quinquennio”.
Torino, Fiaip a sindaco: finire Tav e metro, periferie più sicure
Federazione agenti immobiliari: opportunità partendo da infrastrutture