Roma, domani presidio Comitato 9 Ottobre: verità per le stragi

In occasione della Giornata delle vittime dei disastri ambientali e industriali

OTT 8, 2021 -

Roma Roma, 8 ott. (askanews) – Domani, sabato 9 ottobre, alle ore 11 a Roma in piazza Santi Apostoli si terrà il presidio del Comitato 9 Ottobre. Saranno presenti i parenti delle vittime delle stragi ambientali, dei trasporti e sul lavoro che hanno colpito l’Italia: dal Vajont alla stazione di Viareggio, dalla Moby Prince al ponte Morandi, dalle Terre dei fuochi all’amianto. E anche i familiari dei morti sul lavoro insieme a tutte le associazioni che li sostengono. Il comitato prende il nome da una data, il 9 ottobre che è la “Giornata nazionale in memoria delle vittime dei disastri ambientali e industriali” istituita sul ricordo della strage del Vajont (9 ottobre 1963). E domani il presidio. Perché “anche se abbiamo già ottenuto dal Parlamento un primo riconoscimento ora è necessario agire concretamente riguardo alle normative esistenti che impediscono l’effettivo riconoscimento dei diritti delle vittime ed evitare l’esito inaccettabile della ‘prescrizione’ per reati di questo tipo”. E “perché una riforma della giustizia non abbia altro fine che adeguarsi alla giustizia e verità”, spiegano i rappresentanti del Comitato. Ché “le vittime e i sopravvissuti non vogliono né vendette né processi sommari: vogliono che quanto subito non abbia più a ripetersi, che il loro enorme dolore serva almeno a scongiurare altre vittime”. “Per questo – aggiungono, annunciando la manifestazione di domani – rivendichiamo il diritto a vedere accertata ogni responsabilità, condizione per garantire la rimozione delle cause e promuovere, per il futuro, prevenzione e sicurezza”. Invece “l’improcedibilità dei processi introdotta con la recente riforma Cartabia è la negazione di questo diritto delle vittime e dovere dello Stato. Le vittime sono il primo soggetto interessato alla rapidità delle sentenza, ma l’alternativa non può essere la mancanza di sentenza, ovvero un’impunità a orologeria. Questo determinerebbe ulteriore lassismo e spazio proprio per chi specula sulla mancanza di sicurezza”. Ed è “è un tema che non riguarda tanto chi ha già subito eventi dannosi, ma che riguarda tutta la collettività esposta a pagare le conseguenze delle prossime calamità e stragi”. (Segue)