Cosa pensa Massimo Galli della terza dose di vaccino

A breve sarà un problema per tutto il personale sanitario

AGO 11, 2021 -

La pandemia Roma, 11 ago. (askanews) – Per quanto riguarda la terza dose “si dovrebbe fare quello che si sarebbe dovuto fare da tempo se non ci si fosse impastoiati in una visione piuttosto burocratica del problema. Noi che facciamo i medici, e che siamo in contatto costante con persone fisiche che possono avere certi problemi, ci stiamo battendo da tempo perché in determinate situazioni si possa applicare e ufficializzare l’utilizzo della misurazione degli anticorpi. Non saranno in assoluto il miglior test del mondo, ma da questo punto di vista sono il miglior test disponibile per vedere se uno ha avuto una risposta e poi se questa risposta la mantiene”. Lo ha detto a Sky TG24 Massimo Galli, direttore della clinica di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, ospite di ‘Buongiorno’ che ha aggiunto: “D’accordo che basta un tratto di penna per decidere che non scade a nove mesi ma scade a un anno, e che quando passa l’anno scade a tredici mesi, il problema viene risolto in modo burocratico e non scientifico. Ma a nove mesi o a un anno dalla vaccinazione andrebbe comunque capito se chi si è vaccinato ha ancora una risposta oppure no. Altrimenti non se ne esce, anche perché tra breve tutto il personale sanitario italiano è posto davanti al problema se fare o no la terza dose alla cieca, visto che i risultati disponibili sono modesti e l’utilità è tutta da discutere”. “La scarsa diffusione della variante Lambda – ha poi sottolineato – è merito sicuramente del vaccino ma anche della variante Delta che essendo molto diffusiva è difficile che ne arrivi un’altra che non abbia caratteristiche di ancora maggiore diffusibilità. Per il momento da noi impera la Delta fin tanto che non arrivi qualcosa di ancora pia più diffusivo, che non so se potrà essere la Lambda, o fino a che non avremo talmente tanta gente vaccinata da raggiungere un effetto ‘barriera’ importante che limiti la circolazione anche di questa variante”. Per quanto riguardare il vaccino per gli under 12, Galli ha spiegato: “E’ fondamentale perché, con la riapertura delle scuole, la diffusione fra i bambini fa da elemento di diffusione incoercibile. In altre parole, senza aver vaccinato tutta la popolazione, bambini compresi, la possibilità di contenere il fenomeno diventa complicata. Poi, bisognerà vedere se il futuro non ci riservi, come è probabile che sia, la necessità di un vaccino aggiornato alle varianti che circolano adesso per poter veramente combattere la malattia”. Ssa/Int2