Coronavirus Roma, 10 ago. (askanews) – Per verificare se con il Green pass è tutto in regola gli esercenti di ristoranti e bar possono controllare i documenti di identità: lo ha precisato il Garante per la privacy rispondendo ad un quesito della Regione Piemonte. Il Garante per la protezione dei dati personali si è infatti riunito oggi in seduta straordinaria “per esaminare ed approfondire il tema della protezione dati connesso alle recenti disposizioni in materia di green pass e certificazioni verdi riguardanti lo svolgimento dell’attività scolastica e per rispondere ad un quesito rivolto all’Autorità dalla Regione Piemonte sull’attività di verifica e di identificazione da parte degli esercenti di ristoranti e bar”. Su questo secondo punto “il Collegio ha specificato che le figure autorizzate alla verifica dell’identità personale sono quelle indicate nell’articolo 13 del d.P.C.M. 17 giugno 2021 con le modalità in esso indicate, salvo ulteriori modifiche che dovessero sopravvenire”. L’articolo in questione riguarda le figure incaricate della verifica delle certificazioni verdi Covid-19, e prevede – tra gli altri – oltre ai “pubblici ufficiali nell’esercizio delle relative funzioni”, anche “il personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi”; “i soggetti titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi per l’accesso ai quali è prescritto il possesso di certificazione verde Covid-19, nonché i loro delegati”; “il proprietario o il legittimo detentore di luoghi o locali presso i quali si svolgono eventi e attività per partecipare ai quali è prescritto il possesso di certificazione verde Covid-19, nonché i loro delegati”. Gtu/Int2
Il garante per la privacy: gli esercenti possono chiedere i documenti
La risposta ad un quesito sul Green pass posto dalla Regione Piemonte