Roma Roma, 21 giu. (askanews) – “Dopo 9 anni di atteso adeguamento delle tariffe e sul fino di lana di mandato la giunta Raggi, senza il parere della commissione mobilità, della commissione consultiva e senza confronto con i soggetti interessati, delibera un risibile aumento sordo alle necessità del servizio taxi della Capitale. Questa delibera di giunta, offensiva sia per le modalità e la tecnica con cui è stato trattato l’adeguamento tariffario taxi, sia per la mancanza di confronto con la categoria, deve essere immediatamente ritirata perché non coerente con i regolamenti e con la necessaria trasparenza”. Lo dichiarano in una nota Fabrizio Santori e Monica Picca, dirigenti romani della Lega Salvini premier. “Una beffa inaccettabile da parte di questa amministrazione che non solo ha girato le spalle alla categoria ma anche all’utenza che pagherà un prezzo a cui non corrisponde la dovuta analisi dei costi. Ma questo è solo il più recente paragrafo della ‘fenomenologia applicata’ a marchio cinque stelle ai danni della categoria dei tassisti e della città. Ci riferiamo alle recenti turnazioni completamente scollate dal momento che stava vivendo la città. Senza dimenticare la rete di corsie preferenziali che invece di essere potenziata, rendendo le corse più rapide ed economiche, è ogni giorno più invasa da bici e monopattini”. “Grave inoltre il proliferare di soggetti che operano abusivamente e sfacciatamente in barba alle leggi, senza nessun controllo, senza nessun contrasto. Continueremo a stare al fianco della categoria dei tassisti che restano inascoltati sull’esigenza di avere un piano di mobilità vero, non incentrato sulle attese di guadagno delle multinazionali, non a ricasco di chi da sempre chiede rispetto delle regole, che ha continuato ad offrire il servizio di trasporto ai cittadini a condizioni antieconomiche anche quando quello pubblico arrancava nelle varie chiusure per la pandemia, che aspetta da sempre sotto casa che il cliente entri nel suo portone in una città che non sa più cos’è la sicurezza e che porta in dote a Roma una preziosa e capillare conoscenza del territorio”, concludono gli esponenti leghisti.