Roma, 16 apr. (askanews) – Si è concluso il webinar “Siti Contaminati. Le procedure di caratterizzazione e bonifica alla luce del Decreto Legge 16 luglio 2020, n. 76” promosso dal Consiglio Nazionale dei Geologi, in collaborazione con RemTech Expo e l’Ordine dei Geologi del Lazio.
La tematica “Bonifica dei siti contaminati” è disciplinata nell’ordinamento italiano nel Titolo V alla Parte IV del d.lgs. 3 aprile 2006 n. 152. In una normativa eterogenea, che si è ampliata nel tempo, le più recenti novità sono state introdotte dal D.L. n. 76 del 2020 che hanno apportato modifiche ed integrazioni al codice dell’ambiente. Alcune di queste influenzano direttamente la gestione del c.d. “procedimento di caratterizzazione e bonifica”.
“La mancata bonifica delle aree contaminate è un serio problema ambientale sia a livello nazionale, sia a livello europeo ed è causa talvolta di gravissimi danni per la salute per milioni di persone. Il Consiglio Nazionale dei Geologi auspica che nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) vengano previste risorse adeguate anche per le attività di bonifica dei siti inquinati e per il ripristino, la riqualificazione e la valorizzazione delle aree degradate. Queste consentono di ripensare il territorio e orientare le scelte urbanistiche verso il riuso, la rigenerazione del costruito, riducendo il consumo di suolo” ha detto Arcangelo Francesco Violo, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. “È necessario proporre soluzioni concrete per trasformare la gestione delle bonifiche ambientali da una condizione di passività ad un’opportunità di crescita. Bisogna progettare un modello di sviluppo basato su un piano straordinario di interventi utili e sostenibili, di cui le bonifiche ambientali devono far parte integrante” spiega il Presidente CNG.
“Le procedure di bonifica sono iter complessi ma che devono assicurare la tutela dell’ambiente e della salute affinché al ripristino delle aree possa seguire la possibilità di fruirne per la popolazione” dichiara l’On Ilaria Fontana, Sottosegretario al MITE. “I Siti di Interesse Nazionale, specialmente, sono ferite da sanare, velocizzare la messa in sicurezza e bonifica è una necessità, senza però ridurre la qualità degli interventi attuati. Il decreto sul programma di bonifica dei siti orfani che sblocca 105 milioni di euro per le bonifiche è andato proprio in questa direzione”.
“Il 14 settembre 2020 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo del D.L. n. 76/2020 convertito nella Legge n. 120/2020. Il testo, recante «Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale», affronta al Capo II «Semplificazione in materia ambientale» – dichiara Silvia Paparella, General Manager RemTech Expo. “Le semplificazioni introdotte, che incidono direttamente sulla composizione del Titolo V alla Parte IV del D.Lgs. 152/06, riguardano aspetti sia procedurali sia tecnici. In particolare, il Decreto ha introdotto: Procedure per la realizzazione di interventi ed opere nei siti contaminati; Procedure per la definizione dello stato di contaminazione/non contaminazione nei siti di interesse nazionale; La possibilità di presentare congiuntamente gli esiti della caratterizzazione e quelli dell’analisi di rischio, nei siti di interesse nazionale; La possibilità di ottenere la certificazione di avvenuta bonifica per il comparto suolo in stralcio rispetto agli interventi complessivi riguardanti anche le acque sotterranee. Risulta importante promuovere un confronto aperto tra gli stakeholders con cui rafforzare conoscenze e competenze e trarre spunti e impulsi utili per sviluppare soluzioni performanti. In tale ottica si inquadra l’appuntamento odierno, che ha visto il pieno sostegno delle istituzioni e che ha suscitato un vasto interesse nella comunità disciplinare della ricerca scientifica, della professione e di quella tecnico-amministrativa”.