Roma, 8 apr. (askanews) – Per l’Ema “esiste una relazione diretta tra AstraZeneca e un effetto avverso. Si tratta di una trombosi venosa profonda cerebrale che si accompagna alla diminuzione di piastrine nel sangue. Sono forme rarissime, un caso su un milione nella popolazione normale. Adesso sono state osservate con una frequenza maggiore, circa 1-2 ogni 100mila vaccinati. Ancora non sappiamo se i casi di trombosi venosa cerebrale sono legati alla genetica. Resta in piedi al momento l’ipotesi che si tratti di una reazione autoimmunitaria. Ma siamo nel campo delle ipotesi”. Così al Corriere della Sera Giorgio Palù, presidente di Aifa e componente del comitato tecnico scientifico (Cts).
Per il virologo “un evento così raro non poteva essere rilevato nella sperimentazione clinica ma solo quando è stata avviata la vaccinazione di massa, su grandi numeri” e quindi “non c’è stata mancanza di accortezza da parte delle autorità regolatorie”.
“Sopra i 60 anni – ricorda Palù – se prendi il Covid hai 3 possibilità su 100 di morirne, rischio che cresce con l’età. I vaccinati con AstraZeneca avrebbero sulla base dei dati riportati una possibilità su 100mila di sviluppare una trombosi rara con prognosi grave. In pratica il beneficio della protezione data dalla profilassi è infinitamente superiore al pericolo”.
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