Roma, 11 feb. (askanews) – Una ‘bussola’ che orienta e aiuta chi è colpito da una neoplasia (4 milioni di italiani), ma anche approfondimenti sulle strategie di prevenzione dei tumori, che puntano sugli stili di vita e la protezione dell’ambiente. E poi un focus sul reinserimento lavorativo, che riguarda oltre un milione di persone e che regala fiducia, rende produttivi e aiuta a costruire relazioni. Senza dimenticare le informazioni sull’emergenza COVID-19 e approfondimenti e informazioni dedicate alle figure essenziali dei caregivers, cui saranno dedicati manuali specifici. Tanta informazione ma non meno ‘formazione’: quella che permette di avere pazienti formati e informati per essere inseriti nelle reti oncologiche regionali, nei comitati etici, nei gruppi che elaborano i PDTA, e la stesura dei protocolli clinici, e in tutte quelle realtà all’interno delle quali oggi è richiesta la presenza di pazienti preparati e formati.
Questi alcuni servizi che all’insegna del claim “Facciamo di più”, la Rete Oncologica Pazienti Italia (ROPI) offre tramite il proprio sito e i social network. Nata a Milano l’11 dicembre, ROPI si presenta oggi ufficialmente alle Istituzioni in un incontro virtuale e in occasione della XXIX Giornata Mondiale del Malato. I soci fondatori sono tre associazioni di pazienti e Fondazione AIOM, da sempre a fianco dei malati e che ha visto in ROPI la realizzazione di un’area a loro dedicata. Oltre a rappresentanti istituzionali, al webinar sono intervenute anche Laura Magenta (Associazione Palinuro, che si occupa di pazienti con tumore della vescica) e da Daniela Abbatantuono (Associazione Fraparentesi, dedicata all’assistenza e alla formazione dei pazienti e dei caregivers), raccontando i progetti delle associazioni e l’importanza del ‘fare rete’.
“Questa rete nasce su richiesta precisa di associazioni pazienti oncologici, caregivers, cittadini, medici, infermieri, ricercatori, del mondo oncologico – ha spiegato in apertura la presidente Stefania Gori -. Ed è un progetto condiviso e approvato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica e aperto ad ogni forma di collaborazione. La prima sarà quella con la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT). Una sinergia importante per coinvolgere tutti coloro che si occupano di pazienti oncologici, per lavorare insieme, con una visione europea come chiave progettuale. I cardini del recente piano europeo sulla lotta al cancro- prevenzione, diagnosi precoce, parità di accesso a diagnosi e cura, miglioramento della qualità di vita dei pazienti oncologici- sono infatti i punti chiave su cui lavorare anche come ROPI”.
“Questa iniziativa – ha proseguito il Presidente Nazionale della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), Francesco Schittulli, annunciando una sinergia con ROPI – non è soltanto interessante, ma anche coraggiosa e ambiziosa, perché per la prima volta in maniera operativa mette davvero al centro il malato oncologico. E giunge in un momento ‘chiave’ considerando che nel prossimo futuro la situazione oncologica diventerà ancora più complessa e difficile a causa della pandemia che ha ritardato molte diagnosi e con il rischio di veder superare quei 4 milioni di persone vive dopo una diagnosi di cancro ipotizzati per quest’anno. Una informazione certificata, inoltre – ha detto Schittulli – resta molto importante per i pazienti, perché solo pazienti informati possono farsi portatori di messaggi corretti nella propria comunità”. Infine un passaggio chiave del presidente LILT: “Non è più accettabile l’esistenza di differenze territoriali in termini di prevenzione, diagnosi e cura oncologica. Tutti i cittadini si devono sentire uguali di fronte al sistema sanitario”.