Milano, 24 giu. (askanews) – Si è chiuso con un patteggiamento della pena il processo per Massimiliano Cauchi, il 46enne arrestato nell’ottobre 2019 con l’accusa di aver importato in Italia 1 tonnellata e 100 chili di hashish dal Marocco a bordo dello yacth “Elizabeth G”, ormeggiato nel porto di Rapallo, in provincia di Genova. Il gip di Milano, Anna Calabi, ha ratificato l’accordo di patteggiamento già raggiunto dal difensore dell’uomo, l’avvocato Niccolò Vecchioni, con il pm Francesca Crupi. Altri tre imputati hanno patteggiato pene comprese tra i 4 anni e 8 mesi e 3 anni e 6 mesi.
Il nome di Cauchi, già condannato a 16 di carcere a Bologna per traffico di droga, è legato al sequestro di denaro in contanti più ingente nella storia d’Italia: 15 milioni di euro, rinchiusi in 28 scatoloni nascosti all’interno di un’intercapedine da 40 centimetri, che la Polizia rintracciò in un’appartamento di Via Casoretto, alla periferia Nord Est di Milano, grazie alle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia. Cauchi è ritenuto dagli inquirenti uno dei narcotrafficanti più importanti nella piazza milanese. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, gestiva un traffico di droga lungo la direttrice Italia Marocco. L’hashish veniva importato in Italia a bordo di imbarcazioni che in genere attraccavano nei porti liguri di Bocca di Magra, nello Spezino, o di Rapallo, nel golfo del Tigullio. Poi arrivava a Milano su auto incidentate e per questo trasprtate da carri attrezzi.