Roma, 28 apr. (askanews) – Nel decreto Conte per la “fase 2” c’è stata una “disparità di trattamento inaccettabile”. E ci hanno rimesso anche i cristiani, dopo avere già “sopportato il doloroso sacrificio” dell’assenza dei funerali: ora meriterebbero “una maggiore attenzione”. Perciò, dal governo “ci aspettiamo il superamento della Chiesa virtuale”, che non può sostituire la “Chiesa reale fatta di presenza fisica”. In altre parole, la riapertura delle messe ai fedeli. E’ quanto dice, in sintesi, in una intervista alla “Stampa”, il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente dei vescovi europei, per 10 anni capo della Conferenza episcopale italiana.
Riguardo alla “violazione della libertà di culto” denunciata in una nota dalla Cei, Bagnasco ha puntualizzato: “Se fosse voluta,cioè una ‘violazione della libertà di culto’, la cosa sarebbe gravissima. Basta ricordare il dettato della Costituzione: ‘Lo Stato e la Chiesa cattolica, ciascuno nel proprio ordine, sono indipendenti e sovrani’, affermazione ripresa e specificata dal Concordato del 198. Sarebbe non solo un atto indebito, ma anche controproducente”. (segue)