Milano, 22 apr. (askanews) – “L’isolamento, la convivenza forzata e l’instabilità socio-economica rappresentano il lato oscuro di questo periodo di emergenza per il Covid-19 che può comportare per le donne e i loro figli maggiori rischi a causa dell’esposizione a uomini violenti la cui rabbia è amplificata dalla reclusione domestica e dall’abuso di alcol. Molti studi internazionali sul post isolamento hanno dimostrato infatti rialzi di ansia, depressione, abuso di alcol e droghe e violenza domestica oltre a un’epidemia di abusi sull’infanzia con la chiusura delle scuole. Ora le porte sono chiuse, quando si riapriranno sapremo quanta violenza si è consumata nel silenzio”. E’ quanto ha dichiarato il direttore del Dipartimento Salute mentale e neuroscienze dell’ASST Fatebenefratelli-Sacco di Milano e presidente del Comitato tecnico scientifico di Fondazione Onda, Claudio Mencacci, in occasione della quinta Giornata nazionale per la salute della donna che ricorre oggi. Un appuntamento nato per rappresentare un importante momento di confronto e di riflessione tra scienziati ed esperti, associazioni e cittadini in merito alle principali condizioni che minano il benessere del genere femminile e di tutte le donne, le possibili cure e le attività di prevenzione utili e necessarie.
Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, ricorda in una nota che secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), il 35% delle donne nel mondo è vittima di violenza fisica e/o sessuale da parte del partner o di sconosciuti, il 38% dei femminicidi avviene per mano del proprio compagno e il 30% dei maltrattamenti ha inizio in gravidanza. Sottolineando che le principali conseguenze di tali abusi si ripercuotono sulla salute generale, mentale, sessuale e riproduttiva, Fondazione Onda spiega che “l’attuale situazione di lockdown ha portato a un peggioramento di questo fenomeno: infatti, i recenti dati rilasciati dalla rete D.i.Re (Donne in rete contro la violenza), impegnata nel combattere i maltrattamenti sulle donne, mostrano che le richieste di aiuto da parte delle vittime di violenza ai centri antiviolenza nelle ultime settimane sono aumentati del 74% rispetto alla media mensile registrata due anni fa”.
Per sensibilizzare e informare le donne sulla violenza domestica Fondazione Onda promuove una campagna sociale con un appello alle Istituzioni, sostenendo anche l’iniziativa “Liberapuoi” del ministero delle Pari Opportunità che aiuta le donne, specialmente in questo momento, a non sentirsi sole. “Quanto sta accadendo intorno a noi, e mi riferisco ai recenti fatti di cronaca al cui centro sono protagoniste donne vittime di violenza domestica, spinge Fondazione Onda – ha affermato la presidente Francesca Merzagora – proprio in questa giornata in cui si vuole promuovere la salute delle donne e con essa quella dell’intera collettività a partire dalla famiglia, a lanciare un forte appello a tutte le Istituzioni affinché nessuno si dimentichi che esiste una situazione di emergenza nell’emergenza, che costringe molte donne a vivere chiuse nelle loro case con i propri aguzzini”.