Torino, 14 apr. (askanews) – Per la fase 2 in Piemonte serviranno ogni mese 80 milioni di mascherine, 750 metri cubi di igienizzante mani, 38 milioni di guanti e 21mila cuffie e 175mila termometri per garantire la rilevazione della temperatura in ingresso. Lo dice uno studio elaborato da una task force di esperti tecnico-scientifici delle università piemontesi e di altre università e centri di ricerca coordinati dal Politecnico di Torino, che ha elaborato una serie di linee guida “per far ripartire il paese in sicurezza”. Per avere una stima del fabbisogno a livello italiano, bisogna moltiplicare questi dati all’incirca per 12 volte, fanno sapere dal Politecnico, che oggi ha condiviso in prefettura a Torino con i vertici politici regionali e il mondo imprenditoriale il documento, alle battute finali per quanto riguarda la stesura definitiva.
“Una volta ultimato, nei prossimi giorni, con il Politecnico invieremo questo documento al premier Conte mettendo a disposizione del nostro Paese il lavoro di studio elaborato in Piemonte e che testeremo su un campione di realtà del territorio che si sono già rese disponibili – ha spiegato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Abbiamo bisogno che le nostre imprese ripartano, ma è fondamentale che lo facciano in sicurezza perché non si vanifichino tutti gli sforzi messi in campo finora. Questo vademecum sarà uno strumento utile, scientificamente testato dal Politecnico e dai nostri atenei, per dare supporto concreto ai nostri imprenditori e far sì che si possa ripartire, ma in sicurezza”.
Al di là di mascherine, distanziamento e santificazione, tra le proposte del documento ci sono anche le tecnologie che riguardano ad esempio l’impiego di diari online per il tracciamento, metodi di screening diagnostico rapidi, economici e applicabili in larga scala fino alle app per evitare di recarsi in luoghi nei quali già ci sono assembramenti.
“La riapertura sarà un elemento chiave per la competitività delle aziende italiane, se non per la loro stessa sopravvivenza, specialmente nel caso delle piccole e medie imprese, ma siamo altrettanto convinti che la massima protezione delle persone nel loro luogo di lavoro sia irrinunciabile. Per questo ci siamo messi, con le altre università del territorio, a disposizione del sistema produttivo del nostro Paese, perché la ripartenza sia progettata al più presto e nella piena sicurezza deli lavoratori, mettendo a sistema tutte le conoscenze disponibili”, ha spiegato il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco.