Roma, 20 mar. (askanews) – “Mi scusi signora, lei non può entrare: l’ingresso ai bambini è vietato”. È la frase che a Roma molte madri e nonne a fare la spesa con figli e nipoti al seguito si stanno sentendo ripetere all’ingresso dei supermercati, sotto casa, da parte del personale addetto a controllare che le entrate siano contingentate, per evitare assembramenti e quindi il rischio di contagio da coronavirus.
Dopo i casi di Milano e provincia, dove in alcuni punti vendita non è possibile acquistare vari beni come quaderni, pennarelli e articoli di cancelleria perchè “non sono di prima necessità”, nella Capitale in alcuni supermercati (come la catena Il Castoro Supermercati, del gruppo GROS Gruppo Romano Supermercati) è scattato ora lo stop alla presenza di minori. All’esterno alcuni cartelli avvisano della novità sottoforma di “richiesta” ai clienti, che però di fatto è una imposizione.
Disposizioni non dettate dalle misure previste dal governo che hanno fatto andare su tutte le furie i genitori: alcuni si sono visti negare l’ingresso dopo decine di minuti di fila sul marciapiede, mentre quasi tutti hanno fatto notare l’impossibilità di lasciare i bambini a casa da soli per andare a fare la spesa.