Coronavirus, crescono le polemiche per rientro cinesi in Toscana

Marcheschi: "Ambulatorio a Osmannoro è soluzione fai da te"

FEB 17, 2020 -

Firenze, 17 feb. (askanews) – Il ritorno di circa 2500 cittadini di nazionalità cinese, in Toscana, dopo essere stati in patria per il “loro” capodanno, ha portato vari esponenti politici del centrodestra a chiedere misure speciali per far fronte ai rischi di contagio da coronavirus o Covid-19. “La maggior parte – come ha sottolineato il deputato toscano Giovanni Donzelli ad Agorà, di Fratelli d’Italia- proviene dalla provincia Zhejiang, quarta regione cinese per numero di casi accertati dell’epidemia”. “Ho scritto al ministro della Salute Speranza, al ministro degli Esteri Di Maio ed al Commissario straordinario Borrelli perché non lascino sola la Toscana a gestire questo massicio ritorno di 2500 cinesi”, annuncia il capogruppo in Consiglio regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Marcheschi. “Non è una situazione da sottovalutare che può essere risolta da misure fai da te'”, aggiunge Marcheschi, riferendosi all’ambulatorio speciale che sarà presentato domani martedì 18 febbraio, alle ore 11, dall’assessore al diritto alla salute, Stefania Saccardi, per la pronta diagnosi di Covid-19 sui cittadini in rientro dalle aree a rischio.

Secondo il virologo Roberto Burioni, “è necessario che i 2.500 cinesi che rientreranno dalla Cina in Toscana rimangano per 14 giorni in quarantena”. Ma, spiegano fonti vicine alla Giunta regionale, una misura di questo genere ha carattere di iniziativa nazionale.

 Intanto il Comune di Arezzo ha deciso di dotare tutte le scuole della città di 350 dispenser di gel igienizzante antibatterico.